
In questa epoca di iper connessioni virtuali mi sono dovuta rendere conto della difficoltà comunicativa spalmata su più livelli:
Un livello personale : la persona si conosce, ci si telefona e ci si scrive e ci si vede anche in privato
Un livello personale/virtuale: la persona la si conosce attraverso social o siti/blog ma si ha anche una comunicazione personale attraverso e-mail
Un livello solo virtuale; la persona la si conosce solo a livello virtuale: social e siti in rete
Una volta se si aveva bisogno di comunicare si scriveva una lettera o si faceva una telefonata, altrimenti si parlava in presenza occhi negli occhi.
C’era meno confusione e la comunicazione se doveva arrivare comunque arrivava: ho già raccontato quando diciottenne ho ricevuto una cartolina al mare con scritto in piccolissimo: Gioco. Il ragazzo innamorato era riuscito comunque a farmi avere/sapere questa sua stramba comunicazione persino nel mio soggiorno marino che in genere durava tre mesi.
Oggi se ci si conosce in rete siamo così sicuri che la comunicazione sia così chiara tempestiva e diretta? O, invece, ci sono troppi “rumori’ sui diversi canali comunicativi?
Un evento appena successo mi ha portato a riflettere proprio su quanto sia facile cadere in fraintendimenti. Anche perché io sono piuttosto cauta e restia a cedere il mio numero telefonico.
Oggi, che ci piaccia o no, regna Whatsapp. Scrivere un messaggio è veloce semplice e sicuro.
Se avessi dato il mio numero di telefono a questa persona, con la quale c’è stata una cattiva interpretazione di un evento, non avrei frainteso.
È a causa del fatto che anch’io come molti do troppa o troppo poca importanza alla rete e ne sono rimasta impigliata – anche perché, ho già spiegato non passo le mie giornate a leggere i post di tutti i blogger.
Troppi piani, troppi canali, troppo rumore.
Nostalgia di una vecchia cartolina con scritto “Gioco” mandatami al mare dal mio giovane innamorato.
Oggi dev’essere tutto subito immediato. Non sappiamo più aspettare che una cartolina attraversi chilometri di pianura per arrivare al mare. Ahimè.
Bell’argomento, che mi trova d’accordo. E’ vero, la rete è algida e non è sempre facile fra comprendere che quello che si scrive porta con sè un sorriso o una faccia imbronciata
Chi ci conosce bene, però, dovrebbe saper interpretare, o chiedere una spiegazione, credo
Mi preoccupa di più mr. Algoritmo che, soprattutto sui social, ci fa leggere quello che vuole lui …
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Ormai è così… Buona giornata Paola e grazie per le belle riflessioni
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Il problema di non guardarsi negli occhi crea sempre incomprensioni, perché la parole sono mute ma pesano come macigni.
Odio il telefono e tutto quello che ruota attorno. Fosse per me l’avrei già gettato nel ruso.
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🥴 buona giornata e viva la comunicazione diretta
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Ci sia sempre la comunicazione diretta! 😀
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Whatsapp provoca disastri comunicativi.
Malintesi, fraintendimenti, non può sostituire il tono della voce anche se si usa un vocale mancherebbe lo sguardo.
Nonostante usi costantemente lo smartphone odio visceralmente whatsapp, salvo che per comunicazioni stringate e di servizio.
Ho tutte le notifiche silenziate così chi lo
usa sa che i messaggi non li leggo e se li leggo potrebbero passare giorni.
Hai ragione!!!
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Bella riflessione grazie gatta e buona serata 😻❄️
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Buongiorno Eletta io arrivo con almeno dodici ore di ritardo ma la vita non rallenta 🙄
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Già 🥶
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La comunicazione è cambiata ma penso che, se stai attento a cosa ascolti e a cosa dici, e soprattutto a chi hai di fronte, difficilmente vieni frainteso. Serve effettivamente un po’ di sana lentezza.
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Sana lentezza e ascolto. Grazie per la tua riflessione ❄️❄️❄️
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I social e chat non sono in realtà strumenti per la comunicazione, ma per lo scambio di informazioni. Il loro scopo non è unirci, ma separarci in piccole monadi che competono per l’attenzione del loro grande occhio.
Per questo il fraintendimento è incentivato, la velocità deve essere incrementata: creano traffico, il traffico crea guadagno.
Hai avuto un’esperienza migliore della mia, con la parola gioco ricevetti un messaggio: “adesso farò un gioco”. Si fingeva innamorata, o interessata, non importa, era un gioco. Da quel momento molte sventure che sono diventate la nostra modernità mi hanno avvinghiato, come hanno avvinghiato la collettività ed il nuovo “essere sociali”.
Vero, la fretta è il motore del profitto, che strappa la nostra umanità per renderci complici della nostra stessa rovina.
☮️🙏
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Grazie per la tua bella riflessione…ma pensa: la medesima esperienza 😉 buona giornata ❄️❄️❄️
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Immagino… che esperienza orribile.
A questo punto mi vien da pensare che quell’epoca fosse il punto di rottura della società, che si stava avviando verso il dramma moderno.
Però s’impara anche da questo…
Una buona giornata a te ☃️
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Perché orribile? Mi ha scritto gioco perché io lo avevo scaricato… 😉
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Ah, allora è un’esperienza differente, nel mio caso si è arrivato ad un fenomeno di stalking di gruppo molto importante.
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È verissimo! WhatsApp è ormai diventato indispensabile, ma è una fonte di fraintendimenti enorme. Forse dovremmo insegnare a scuola alcune regole di comportamento. Per non parlare dei social!
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È così grazie per il tuo pensiero e buona giornata ❄️❄️❄️
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La lentezza è la chiave della sopravvivenza…Low
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Davvero occorre ritrovare tempi lenti ❄️ buona giornata
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