Gentile e amorevole

Guardo oltre il mio confine

mi accorgo

Non sto chiuso nel mio privato recinto

Tutte le possibilità considero

Intimamente accolgo

Le persone che bussano alla mia soglia

E tengo conto dei loro bisogni

Evito di piangermi addosso e apro le porte alla vita

Amplio il mio ristretto orizzonte

Modificando ogni istante il mio modo di agire

Organizzo il mio tempo anche per gli altri

Respingo ogni malessere

Evolvendo 

Verifico se la ciotola di chi ho dinnanzi è vuota

Opero per dare bene 

Leggo gli sguardi e mi accorgo della loro tristezza

Evito di fare del male e opero per regalare attimi di bene

Non servono sforzi sovrumani per trasformare ogni attimo in un attimo di gentilezza amorevole.

Un sorriso, uno sguardo, un gesto. Nell’indifferenza si muore. Chi non riesce a donare gentilezza amorevole è come una farfalla eternamente chiusa nel suo bozzolo che diventa il suo sarcofago.

Non opera la metamorfosi. Non impara dal dolore ad aprirsi e cambiare rotta. Ha le ali rattrappite e doloranti. Perché vede solo il proprio io chiuso nella ragnatela filata dalla sua bocca. 

La metamorfosi è una trasformazione personale. Non è possibile operarla dall’esterno, forzarla.

13 pensieri su “Gentile e amorevole

  1. Fai bene a regalare gentilezza, spesso un gesto gentile ci fa sentire bene per tutto il giorno e non costa nulla farlo. Sta a chi lo riceve apprezzarne il valore. Un caro abbraccio, buon week end 👍👍👍👍👏👏👏😊😉🤗

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  2. Bella la tua descrizione, è più che mai vero che basta poco per farci sentire bene credo che la cosa principale sia il sapere osservare e guardare attorno… saper apprezzare anche quel sorriso che ci viene donato, quella semplice parola che ci viene rivolta. Buon weekend Eletta 💐

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  3. Non è tanto la poesia (o l’acrostico) a colpirmi, quanto ciò che in prosa fin troppo bene descrivi. Ed è ciò che condivido. L’indifferenza uccide. Ed è la nostra società che spesso ci porta all’indifferenza (ed evito di mettere in mezzo i grandi conflitti che ci vedono inermi) ma anche verso una sorta di anestesia globale al dolore dell’altro. Che non ci arriva finché non ci tocca. Ed è qui la metamorfosi, vera: lasciare che le emozioni entrino. E hai sottolineato la porta migliore per farle entare: Gentilezza Amorevole.
    Scusa lo sfogo. Un caro saluto.
    RiV

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