Gli inconsapevoli

Non è mai colpa loro

Ogni mattina un lamento

Non imparano mai

Invidiano

Quello che non faccio oggi… lo farò domani

Io non mi spezzo

Hanno sempre torto gli altri

La realtà non è complessa e preferisco semplificare

Le donne se la sono voluta

Avete voluto il femminismo? Allora pagate

La costanza è troppo faticosa

Chiedere perdono mai

Dire grazie mai

Gli altri sono al mio servizio

A fare i furbi si guadagna

Non devo niente a nessuno

Esiste solo il tangibile

Se si può parlare di responsabilità solo in presenza di una consapevolezza della propria azione e delle sue conseguenze, lá dove il sapere individuale e collettivo è inadeguato all’ordine di grandezza della competenza tecnica che conferisce potere al nostro agire, difficilmente le parole pronunciate da un’etica della responsabilità possono non dico essere efficaci, ma assumere un qualche significato nell’ambito del fare tecnico. Nell’età della tecnica infatti la responsabilità riguarda solo la buona esecuzione delle azioni impartite dall’apparato…”

Umberto Galimberti L’etica del viandante Feltrinelli

16 pensieri su “Gli inconsapevoli

  1. Grazie Eletta, per avere in questo articolo la
    parte peggiore e scontata di noi esseri umani riusciamo
    a essere ripetitivi e scontati, soprattutto dobbiamo essere quello che dovremmo secondo regole scritte da altri.
    Grazie per aver condiviso il
    pensiero di Galimberti, oggi ho letto un suo articolo dedicato alla scuola e come siano diventate gabbie le difficoltà dei ragazzi che trent’anni fa erano solo un po’ lenti nell’apprendere e che ora sono connotati da aggettivi, disgrafici,dislessici, etc. 🐈‍⬛♥️

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  2. Attribuire agli altri le proprie responsabilità e i gli errori conseguenti è, credo, lo sport nazionale. ‘Non sono io che ho sbagliato, ma sono gli altri che mi hanno indotto all’errore’

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