Deliri disarmati

Uccelli in gabbia è il primo racconto del libro: Deliri disarmati di Guido Ceronetti ( Einaudi ).
Di questo autore non mi pare di aver letto altro, in precedente tempo. Mi piace molto. Stile e contenuto veramente surreali. Pare di entrare in opere di Salvador Dalì o di Magritte o di altri artisti del Surrealismo. 
Tutto fuori luogo, spostato di senso. Cambio di materia per cui un abito o un cappotto è di formaggio. Cambio di peso, di funzione. Il protagonista che appare solo alla fine, e occorre rileggere due volte per capire. Un ragno che si infila nell’antro più desiderato dagli uomini come nel film di Almodovar. 
Mi piace molto lo stile di Ceronetti. Il gioco lessicale, l’uso acrobatico delle parole, il nascondimento del senso. Finalmente uno stile che esce dalle gabbie sintattiche ordinate e scolastiche e preordinate. Finalmente un po’ di libertà ludica. 
Un pizzico di sale e pepe. Di ombra e luce. Qualche salto al di là degli steccati.


Guardo l’immagine sulla copertina e penso che è azzeccatissima. Vado a leggere di chi è. È sua: lo scrittore è un artista completo se sa giocare non solo con le parole, ma anche con i pezzetti di carta come in questo collage.

Un libro da divorare allegramente.

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