Drappi

Squarci tra bianche nubi come drappi di raso.

Vado su a prendere il pane e non incontro nessuno. Sí, in realtà, ci sono due omini che si incontrano sempre, uno davanti e uno in fondo, sul tornante.

Ogni giorno vanno su a piedi. Non so a che fare. Forse solo a camminare. O cercare se, oltre alle loro, incontrano altre facce.

Ottobre e novembre è il periodo morto. Sono entrata ieri nella pasticceria in piazza che hanno rifatta nuova. Stranamente ho trovato la brioche, logicamente il ginseng no. La tipa alla cassa quando ho chiesto quando avrebbero chiuso mi ha risposto seccata: domenica.

Rimarrà un solo bar aperto. Sempre che non chiuda.

Essere in questa situazione di estrema solitudine non è da tutti. Puoi passare giornate intere senza scambiare due parole. Diverso era d’estate quando davanti al mio giardino nugoli di abitanti e turisti transitavano o si fermavano alla fontana di pietra o a fotografare rose.

A me piace questo eremitaggio. Perché ho in cambio lo spettacolo della natura che mi parla. Comunica forti vibranti sensazioni. Indimenticabili istantanee.

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