Detesto la falsità

Detesto la bugia, la falsità e l’ipocrisia.

Non sopporto le così dette amiche che mi raccontano balle. Le vere amiche dicono la verità e non temono i giudizi. Ho sempre difeso le donne, ma non ignoro la categorie “furbe” che usano i poveretti. L’importante è che siano a disposizione con una macchina super, che non passa inosservata, come il loro portafoglio. Per questo mercificano il loro corpo.

Detesto i salamelecchi e le strade tirate a lucido perché domani arriva in visita un ministro del governo. Proprio oggi? Non ieri, né dopodomani.

Alle otto elicotteri che perlustravano la zona neanche ci fossero cecchini appostati nei boschi…

Ma per favore!

Sono sempre stata come sono. Diretta scomoda vera. Mai furba in qualsiasi situazione.

Essere furba non fa parte del mio DNA. Inoltre sono dotata di un fiuto e intuito particolare che mi fa sentire subito la puzza di bruciato. Consiglio ai furbi di non raccontare balle a me. Sono subito smascherati.

20 pensieri su “Detesto la falsità

  1. ogni volta che arriva qualche personaggio importante danno sempre un’idea di efficienza e perfezione, capita ovunque. Ricordo lo scorso anno nella mia cittadina arrivò il Sindaco e un Assessore Regionale, c’era un cantiere che era fermo da mesi, quel giorno operai sulle ruspe, movimentazione di materiali, sembrava che fossero sempre attivi, dal giorno dopo quel cantiere era di nuovo fermo, lo è rimasto per mesi. Questo giusto per dire come girano le cose, è così ovunque..🤷‍♂️

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  2. Non m’importa se dicendo la verità non faccio i miei interessi particolari ma favorisco quelli altrui. Non l’ho mai fatto anche se potevo nascondere il vero ma c’è qualcosa dentro di me che me lo impedisce.

    Bella serata

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      1. Siempre intento hacerlo fácil para las personas que hablan conmigo. Y así practico el italiano un poco. Viví en Anacapri una temporada y me da pena, porque he perdido casi todo lo que aprendí.

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  3. ‘Detesto le bugie, la falsità e l’ipocrisia.’

    A nessuno piacciono, le bugie, la falsità e l’ipocrisia, eppure tutti noi vi indulgiamo, ovunque, in ogni momento, per autoconservazione, per brama di potere, per mantenere il controllo.

    Io stesso cerco di incanalare questa dicotomia realizzando immagini non estetiche, semplicemente di situazioni e persone così come appaiono davanti alla mia macchina fotografica.
    Ma anche il linguaggio visivo a volte incorpora bugie, falsità e ipocrisia, per accentuare o attenuare la verità.

    Viviamo in un mondo difficile. Credo quasi a Platone, nella sua allegoria delle ombre e della caverna.

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      1. ‘To take a photograph is to participate in another person’s mortality, vulnerability, mutability. Precisely by slicing out this moment and freezing it, all photographs testify to time’s relentless melt.’
        Personalmente, temo che la fotografia alteri l’esistente. Le fotografie sono le ombre che si muovono e si dimenano di una realtà così complessa. Solo Susan Sontag si è avvicinata all’essenza della fotografia. Cercherò di leggere il suo saggio ‘sulla fotografia’ in italiano per un po’ quest’estate…. L’estate belga sarà di nuovo troppo breve…

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      2. “Fare una fotografia significa partecipare della mortalità di un’altra persona (o di un’altra cosa) ed è proprio isolando un determinatomovimento che tutte le fotografie attestano l’inesorabileazione dissolvente del tempo.”

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