La prosa è umile Virginia Wolf

Nello scrivere, nell’atto della scrittura c’è innanzitutto libertà.

Frammenti, pieghe, angoli nascosti, piccoli graffi, screpolature o esplosioni, anfratti e grotte, sorgenti e fanghi.

Uno scrittore vede, osserva, capta come un’antenna ogni cosa. Non ha preclusioni.

Scrive Virginia Woolf:

Ci sarà il rapporto con la natura, col destino, coi suoi sogni e la sua fantasia.

Ma anche l’ironia, i contrasti, i dilemmi, l’immediatezza e la complessità della vita.

(…) si stringerà al petto le preziose prerogative dell’arte democratica della prosa: la libertà, l’audacia, la flessibilità. 

Perché la prosa è così umile che può andare dappertutto; non c’è luogo troppo volgare, troppo sordido o troppo meschino in cui non possa entrare.

È infinitamente paziente e umilmente disposta ad accettare cose nuove.

Con la sua lingua glutinosa sa leccare le schegge più minute dei fatti e ammassarle nei labirinti più intricati; si mette silenziosamente in ascolto dietro le porte da cui si ode solo un mormorio, solo un sospiro. 

Da : Voltando pagina – Saggi 1904-1941 

Solo chi ama scrivere può capire che non ci sono tabù e preclusioni.

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