Guarda gli Arlecchini

Smettila di tenere il broncio! – gridava:

– Look at the harlequins! Guarda gli arlecchini!

– Quali arlecchini? Dove?

Oh, dappertutto. Tutt’attorno a te.

Gli alberi sono degli arlecchini, le parole sono degli arlecchini; anche le situazioni e le addizioni.

Metti assieme due cose – due arguzie, due immagini- ed eccoti un arlecchino triplo.

Avanti, dunque! Gioca! Inventa il mondo! Inventa la realtà!


Questo magnifico brano è tratto da : Guarda gli arlecchini dì Vladimir Nabokov.


Mi pare un pezzo più adatto al tripudio cromatico estivo piuttosto che al mese di febbraio. Eppure ho scritto di farfalle sabato scorso.


Nabokov oltre che abile scrittore, é stato anche un entomologo. Nel 1940 fu incaricato di organizzare la collezione di farfalle al Museo di Zoologia di Harvard.

Per questo stamattina, rivedendo le farfalle, mi é venuto in mente questo suo libro.


Per avere una vita piena e riuscita occorre imparare a vedere, e non solo guardare.

Occhi per vedere fuori, quello che ci circonda e, come bimbi, stupirsi ancora.

Occhi per vedere dentro, quello che ci guida nei comportamenti per raddrizzare il tiro se, ogni tanto, sbandiamo e andiamo fuori strada.

È possibile tramutare la realtà solo giocando, allora – e solo allora – la realtà si piega alla nostra invenzione. Non la subiamo, la creiamo.

E se ci capita qualcosa di nuovo e bello come vedere il volteggiare leggero delle farfalle ne siamo profondamente grati. 

16 pensieri su “Guarda gli Arlecchini

  1. Ormai i nostri occhi non osservano più nulla. Quel pezzo di Nabokov è illuminante. Se impariamo a osservare intorno, sappiamo cogliere sia il bello, sia il brutto, sia la realtà sia la fantasia. Però le nostre menti sono assuefatte dal tutto uguale che i social ci trasmettono.

    Bella serata

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  2. Sembra essere un paradosso, ma non lo è ; più le nostre intenzioni sono quelle di volere controllare la realtà e più non ci riusciremo . Più lasciamo essere ciò che è e diveniamo osservatori , e più ci si rende conto di essere creatori .

    La mente dice che è assurdo.

    Ma non lo è.

    Se il movimento della creazione nasce dall’aver amato ciò che già è.

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