Inferno

Pare che tutto il male sia nato dal morso di una mela. Sta di fatto che il male troneggia quotidianamente in mezzo a noi.

Invece di additarlo fuori forse conviene cominciare a fare il BENE nel nostro piccolo microscopico apparentemente inutile quotidiano. Nelle minime minuscole scelte.

Come scriveva Calvino : l’inferno è già qui.



L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.

Da: Le città invisibili – Calvino

16 pensieri su “Inferno

  1. E quando i nostri cervelli si saranno atrofizzati e rincitrulliti a causa della robotizzazione di tutti i servizi ormai digitalizzati al massimo e noi non sapremo più distinguere ciò che ci è utile da ciò che non lo è, non sapremo più distinguere nemmeno l’inferno dal paradiso…

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  2. Ciao Eletta… è vero, a volte, la vita è la cosa più infernale che può capitare a una persona… quando ti sembra di soffrire senza fine, quando senti la solitudine nelle ossa, o come è capitato a Silvia ( che ho letto nei commenti) che ha forza da invidiare… Buona serata, nelle tue valli cristalline…

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  3. Cara Eletta, sono stata borseggiata con scaltrezza proprio ieri. Uso il deambulatore e il concertatore di ossigeno, quindi, mi è stato detto, sono il bersaglio ideale. So che ciò non è niente rispetto alle vite innocenti che sono stroncate ogni giorno e alla malafede dei potenti che giocano con le parole per nascondere questo odore di sangue che ci ammorba tutti e nel silenzio ci rende tutti colpevolmente partecipi. Tuttavia questo piccolo gesto ha aggiunto tristezza al mio incredulo enorme dolore. Il mondo si sveglia ogni giorno più cattivo.

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    1. Cara Silvia non ho parole. Non ho parole per dirti qualcosa che possa alleviare il tuo dolore. Ogni giorno ringrazio il cielo per la situazione privilegiata che ho avendo scelto – e potuto scegliere – di vivere in questo rettangolo di paradiso. Giuro: non ce la farei più a vivere in città. C’è troppo schifo sporco male. Un abbraccio forte cara Silvia.

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