Fiori al cimitero

L’uomo più tenero è arrivato con un mazzo di fiori. L’ho inghiottito adagio con le sue scarpe di cartone mentre mangiavamo pennette al salmone. Poi ho portato il mazzo a mia madre. Che lo portasse al cimitero sulla tomba di mio padre. In fondo tutto torna nel circolo infinito.

Di uomini ne ho assaporati parecchi nel tempo del safari. Stanca della parola amore troppo a lungo sentita e masticata. Fino alla nausea.

Quando ti prende la nausea meglio farsi un giro sulle giostre tra i cavallini galoppanti. Olé.

Normalmente ci uscivo a cena. Tempo ideale quello del pasto per capire molto della cavia. Bello brutto educato maleducato istruito pulito sporco. Nel catalogo erano tutti patinati e pettinati. Occorreva un esame più accurato. E togliere la patina.

Io avevo tempo e pazienza. E mi sono sempre divertita. Qualcuno veniva da lontano. Anche da molto lontano. A differenza della moda io non mi concedevo mai come corpo. Concedevo solo la mia anima. Nessuno si è mai lamentato. Suppongo che nello zoo ci fosse comunque una notevole scelta.

Di tutti non ricordo nulla. Uno o due nomi. Perché qualcosa mi hanno lasciato. Guido per le parole. Giovanni per la camicia bianca di lino. Riccardo per il ciuffo sugli occhi.

( Immagini grafiche di Eletta Senso )

23 pensieri su “Fiori al cimitero

  1. Una sorta di poesia in prosa oppure una prosa sotto forma di poesia. I vari cliché sono ribaltati come è giusto fare per essere differenti dagli altri.

    Un ciclo della vita che inizia e finisce.

    Bella serata

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  2. c’è un doppio ribaltamento rispetto ai clichè tradizionali: qui è la donna che utilizza uomini-cavia per i suoi esperimenti e che ai topini più abili nel suo labirinto concede l’anima anzichè il corpo.

    divertente 🙂

    ml

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    1. Forse hai sbagliato a scrivere perché non capisco “se di prova si tratta”… Comunque mi spiace davvero che tu l’hai trovato e poi te lo hanno portato via. Anch’io ho avuto modo di sperimentare l’amore che rimane sempre uno stato di grazia se vissuto reciprocamente in due.

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