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Duro metallico livido

Così Paolo Giordano – nell’articolo del Corriere di oggi – descrive il 2022: duro, metallico, livido. La cupezza della guerra che ci ha riportato nella materia cruda. Solo gli insensibili e gli scellerati non portano il peso emotivo di quest’ anno che se ne va e che scuote gli animi. Per tutto il male. Per tutto il dolore.

Anno che, tra l’altro, viene dopo un altro periodo durissimo per le nostre sensibilità emotive: lockdown e pandemia.

Per questo considero veramente allucinante e “fuori di testa” chi aggiunge male al male. Per chi replica piccole intollerabili guerre quotidiane nell’intimo delle mura domestiche e nelle strade. Per i piccoli poveri violenti. Per chi dona escrementi e fango invece di respiro e luce.

A livello personale posso dire di avere attraversato negli ultimi mesi una condizione prolungata di insufficienza emotiva.

Così inizia Giordano. Ed io e molti con lui. Il nostro sistema emotivo non regge più. Troppi drammi epocali, troppe brutture storture. Troppo schifo.

Per questo io non ho voglia di augurare nulla. Non ne ho la forza né il sorriso, né lo spirito pensando all’Iran all’Ucraina e a tutti quei posti dove uomini scelgono la violenza la prepotenza l’arroganza l’aggressione la sopraffazione.

Scusate, ma oggi è così. Non ho voglia di festeggiare un nuovo anno che sarà la triste fotocopia del precedente.

23 risposte su “Duro metallico livido”

Certo il 2022 non ha lasciato una buona impressione, anzi per certi versi è stato orribile.
Sperare che il 2023 non sia fotocopia del precedente è quanto di minimo che possiamo pensare.
Le tue considerazioni sono amare ma possono essere condivise perché a ogn 31 dicembre ci auguriamo un anno migliore che in effetti non lo sarà.
Speriamo che la vignetta di Altan su Robinson sia smetita quando afferma
“L’anno è in arrivo. Riciclato, perché di nuovi non ce n’è.”
Sia il 2023 un anno veramente nuovo.

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Io ricordo anni altrettanto orribili, di guerre e violenze inenarrabili e noi… ancora più orribili di adesso, ancora più insensibili, che quasi non le percepivamo… L’augurio mio per tutti, per l’anno a venire, è di non scegliere la parte de male, né in casa, né fuori e potendo, non restare indifferenti: piccole cose sono già testimonianza!

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