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Disegno

Imparare a disegnare – 4

Riflessioni per chi ha provato a fare il disegno capovolto.

* Il disegno è venuto bene?

* Lo avreste fatto meglio o peggio copiandolo dritto?

* Mentre disegnavate vi sembrava di vedere le linee e gli spazi in maniera nuova?

* Osservate alcune parti difficili come il ginocchio in prospettiva: come è venuto?

Questo esercizio costringe a guardare le cose in modo diverso usando le funzioni D.

Una linea è semplicemente una linea. Copiando il disegno dritto non avremmo visto le linee come linee, ma le avremmo nominate: questo è un ginocchio, questa è una mano… Santo cielo io non so disegnare una mano!

Paradossalmente nel disegno – come nel pensiero creativo – è molto utile NON SAPERE QUELLO CHE SI VEDE O QUELLO CHE SI CERCA.

I preconcetti sia visivi che verbali possono rendere ciechi di fronte a scoperte innovative. In posizione capovolta è possibile osservare le forme con maggiore chiarezza, possibilità che va perduta nella posizione normale.

È quello che capita quando ci si sdraia sotto un albero e si guarda su: improvvisamente vediamo in modo nuovo le foglie, i rami, gli spazi del cielo tra i rami.

Ogni tanto fa bene capovolgere anche il nostro punto di vista. Per esempio cercando di uscire dagli stereotipi ( io sono così lui è così non riesco perché non riuscirò mai lui non cambierà mai…).

La scrittrice inglese Joanna Field affermò di aver trascorso la maggior parte della vita immersa in un pensiero cieco, termine da lei coniato per descrivere l’incessante chiacchiericcio della sua mente.

Gradualmente imparò a distogliersi dalla costrizione del pensiero cieco e si accostò a quello che chiamò: il pensiero capace di vedere.

Scrisse: ” Così venni alla conclusione che la comune e quotidiana percezione delle cose, molto utile nelle occupazioni di tutti i giorni, non è l’unico modo di percepire di cui può servirsi la mente.

Fu necessario solo un briciolo di volontà per passare dall’uno all’altro modo, eppure questa azione risultò sufficiente per cambiare la faccia del mondo, per trasformare la noia e la stanchezza in incommensurabile contentezza.

Joanna Field

Questo per-corso non serve solo a imparare a disegnare

Esercizio

Fate a mano libera con un pennarello di colore diverso una linea continua, senza mai staccare la punta dall’inizio alla fine, riempiendo lo spazio di un foglio liberamente

Una volta con la mano destra, una volta con la mano sinistra

Ecco i miei esempi

Questi incontri per imparare a disegnare e vedere si terranno il martedì 🤗

11 risposte su “Imparare a disegnare – 4”

Mi ero perso questa lezione!
Adesso ho capito molto meglio il perché del disegno capovolto.
La S crea un muro tra me e la realtà: è un muro fatto di giudizi, rappresentazioni, parole.
Ruotando il disegno, S si smarrisce e deve nuovamente chiamare D in soccorso: “c’è qualcosa di ignoto davanti a me, qualcosa che non so come prendere, D pensaci tu!”

Questi esercizi sono decisamente oltre l’idea di disegnare.
Facendo analisi, mi sono reso conto di come la mia vita fosse solo S e non ha caso avevo interrotto il processo di esplorazione creativa: mi muovevo solo sul mondo “noto”, sicuro, logico e definito.
Questo alla lunga mi ha reso triste, perché ho smesso di esplorare, dunque di giocare.
Ri-accendere D invece è fondamentale per ritrovarsi.

Grazie

PS: esercizio fatto! 🙂

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