La mia coperta di stracci


La mia coperta di stracci
attende
l’ordine dell’ordito


E la trama si dipana


– tra sonnolenti giorni


senza ricamo –


se non di neve

lenta


fuori dalla finestra.

Non lascio

orme


se non nel sogno


su sabbie bianche…

Ti tolgo
dieci occhiali neri dagli occhi
– che non vedono
il troppo chiarore
del mattino –

Nessuno si sporge
dal balcone


– del proprio affaticato io –


per un canto


di tiepida speranza.

E
viene subito la notte
a inghiottire il nulla

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