
È sceso lassù uno spruzzo di neve. Sto rintanata in casa come un gatto mentre piove. Forse per essere in sintonia ho lavato le finestre e la cucina. Acqua oggi. È l’elemento.
Sono quieta e non mi allerto per inutili scosse. Forse era l’orso in cerca di miele. C’è chi grida: – Al lupo! Al lupo! E poi non fa i conti con l’assuefazione.
Ci si abitua a tutto con molta lentezza. Pensare a tutte le bizze quando danzavo tra lingue di fuoco. Preferisco il dolce scorrere perenne di un rivo. La trasparenza della fonte dove vado a riempire bottiglie.
Da molto non ulula il vento. Da molto manca con tutte le voci. Stanno fermi i fili d’erba e non sbattono imposte. Non ho inquieti messaggi da inviare con schiaffi. Tutto è calmo.
Ho fatto tre prose con la giacca arancione e stivali neri. Ho preso i sassi nella feconda terra e li ho lanciati in rete. Ogni tanto un lombrico – disturbato dalla vanga – mi implorava la vita.
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