
– Stai zitta!
Non sono una di quelle donne che parlano di continuo come un fiume in piena. Non penso di avere una brutta voce. Ieri ho spento la radio perché i due conduttori avevano un tono di voce troppo alto, quasi urlato. Non sopporto le voci stridule alte querule monotone.
Detesto le persone che si installano davanti a te vomitandoti addosso fatti di cui non ti importa nulla. Non vado più in un negozio qui in montagna perché, se entri, devi mettere in conto di stare almeno un’ora a sentire la proprietaria che, tenendoti in ostaggio, ti racconta implacabilmente tutti i fatti suoi.
In una situazione conviviale sono quasi sempre l’unica a far discrete domande agli ospiti in modo che si sentano a loro agio. Raramente qualcuno fa domande a me. Una volta in casa mia un ospite ha guardato i miei libri e mi ha chiesto. Lo scorso Natale: cinque ore a tavola senza che qualcuno mi chiedesse: – Allora, hai appena fatto un trasloco scegliendo di vivere in montagna, come ti trovi? Per questa ragione non ripeterò l’esperienza questo Natale.
Non si tratta di essere al centro della attenzione. Si tratta di essere almeno un poco considerata. Diversa da un manichino, statua di cera o marmo o soprammobile. Si tratta di avere una sana curiosità di fronte a un ospite nuovo che lo ponga in situazione di poter dire, comunicare, chiacchierare.
Come ho già scritto diverse volte credo moltissimo nel valore della comunicazione. Credo che sia bene parlare e dire.
In automobile l’altro ieri ho espresso un mio parere a una persona. Sono stata zittita con una modalità estremamente violenta. Mi ha investito come un’onda feroce.
Penso che si possa esprimere un parere senza censura e che l’altro – in caso di disaccordo – possa reagire con calma dando il suo parere. Anche se diverso. Senza alterarsi. E bestemmiare.
Comunicare non vuol dire parlare del tempo o solo di argomenti leggeri e vacui. Comunicare può voler dire anche esprimere un proprio disagio.
– A mio parere in quella situazione tu non ti sei comportato bene.
Una persona equilibrata sa ascoltare. Pensare riflettere e reagire. Una persona equilibrata risponde con calma. Discute. Senza violenza verbale.
In questi ultimi giorni sono stata investita diverse volte da violenza verbale. Non lo accetto più. Così come non accetto più che mi si dica:
– Stai zitta.
Considerato che non sono una piccola bambina noiosa.
Considerato che si fa, giustamente, un gran parlare della violenza fisica sulle donne occorre anche considerare la perpetua violenza psicologica di certi uomini che usano un tono da padroni.
Ordinano, non chiedono.
Zittiscono, non parlano.
Amano sentire solo parole sottomesse sussurrate e false.
Come sei bravo bello forte.
Se la povera moglie o figlia si permette di dissentire o mostrare un parere appena dissonante col divin pensiero scatta la rabbiosa reazione:
– Stai zitta!
Nessuno al mondo deve avere la limitazione della libertà di dire. Abbiamo raggiunto la democrazia anche per questo. Certe reazioni verbali rabbiose hanno lo stesso impatto di un calcio in faccia.
Nessuno al mondo mi metterà bavagli e mi impedirà di dire che è bene dire.
Come comunicare efficacemente il proprio disaccordo
11 risposte a “Stai zitta”
Ti capisco profondamente, per esperienza personale e non sai quanto…bel post Eletta 🙂
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Grazie cara. Buon pomeriggio ❄
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Ti ringrazio cara, anche a te 🙂
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Che poi molti di questi passano facilmente a un altro tipo di violenza 😦
Tutto l’appoggio possibile, Eletta cara.
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Grazie Davide. L’appoggio di un maschio vale di più. 😀
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Io non parlo molto, quindi Stai zitta non lo accetto da nessuno
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Anch’io. Buona domenica cara Paola ❄🎄
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Buona serata domenicale a te, carissima Eletta
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🎄🎆 buon lunedì sera ❄
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perfetto, sono le 19:15
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😀
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