Enrico dispose le sue bambole di cera, preso dal terrore dell’assenza. Non cessavano mai le sue emorragie narcisistiche: si espandevano come macchia di medusa sulla bianca tovaglia.
Allora lui si avvoltolava nell’angusta cella proteggendosi con una coperta polverosa e-lisa.
La bambina irascibile era tenuta costantemente fuori: aveva uno spillo che penetra.
Per paura della verità lui la voleva a distanza.
( Come … Céline )
( Rielaborazione grafica di Eletta Senso )
brano breve e suggestivo.
mi confonde quel “Celine” al fondo, non mi sembra nel suo stile e poi quel “e-lisa” trovo appartenga proprio a te.
ml
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Infatti. Era un test che tu hai superato brillantemente. Sono io: come Céline 😀
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