Caramelle e bon bon

Queste caramelle mi sono state regalate da Madre Natura ieri mattina in una passeggiata in silenzio e solitaria.

Era da tempo che non passeggiavo così a lungo godendo di ogni passo. A parte una poiana che volteggiava silenziosa, non c’era nessuno. Solo la pineta che si ridestava dopo il gelo notturno. I prati erano brinati e, con i primi raggi, brillavano come polvere di diamante.

Sono tornata nei luoghi che nel tempo ho battezzato: “Giardino zen” e “Ultima Spiaggia”. Il ruscello è in secca e si poteva attraversarlo, andare sull’altra sponda. Mi sono seduta in una spiaggia nuova.

Poi ho proseguito sperando di trovare le gemme. Ho attraversato il ponticello di legno e, camminando sulla neve ghiacciata e scricchiolante, sono arrivata alla piccola sorgente. Non c’era il tripudio di sculture e colori dell’anno precedente. Ma ho voluto ugualmente vedere.

Il ghiaccio aveva comunque giocato con le sue forme e trasparenze. Imprigionando foglie e pietre in teche cristalline.

Il primo giorno di primavera mi ha regalato questi bon bon da succhiare lentamente con gli occhi. Un piacere estetico sublime.

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