“La scrittura è sempre una traduzione approssimativa della indicibilità della parola”.
Charles Simic
Scrivevo l’altro giorno, rispondendo a un commento, che chi scrive come noi, è simile a un pittore o musicista che cerca le giuste cromie e note per creare un’opera. Scegliere le ” giuste “cromie, note, linee, segni o parole: fa la differenza tra un’opera ben riuscita o no.
Anche chi è in grado di scegliere le giuste parole per esprimere uno stato d’animo, un’esperienza, una situazione o storia si avvicina alla compiutezza e al profondo senso. Dà una interpretazione. Tanto più efficace quanto più, letta e condivisa, riesce a trasmettere emozione.
La parola è polisemica e metaforica più che aderente alla mera sintassi e semantica. La parola, proprio perché indicibile, dice di più come il simbolo. Dipende dal contesto, dal richiamo, dalla fascinazione.
Per questo una mela non è solo una mela.
Certe volte una mela può avere il gusto di un kiwi, ma non lo sapremo mai se non l’assaggiamo.
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Mi sembra di averti già risposto. O mi sbaglio?
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impossibile, mi sono registrato su wordpress due ore fa
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Ah, scusa mi sarò sbagliata. Comunque non comprendo il tuo commento. Se vuoi essere così gentile da spiegarmi.
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che è impossibile che tu mi abbia risposto ‘prima’ perchè prima non c’ero su wordpress 🙂
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Ah, sei forse Santiago: fantasma che sparisce e torna sotto nuove vesti
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in effetti una mela a volte è una pera…
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Proprio così.
Buona giornata
Eletta
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L’ha ribloggato su gilgiov.
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Nelle arti musicali, coreutiche, teatrali, figurative l’aspetto semantico prescinde da quello interpretativo, anzi addirittura quest’ultimo è a volte maggiormente apprezzabile anche dagli inesperti.
Nella scrittura questa è un idea che fa un po’ di fatica a farsi strada. Ci vorranno magari ancora decenni.
Peccato, perché anche i dilettanti come me ed altri, che vorrebbero provare ad esprimersi pur disponendo di scarso talento e tecnica approssimativa, debbono necessariamente partire da un contenuto almeno accettabile per costruirgli poi qualcosa intorno
Per me spesso questo limite rende tutto più difficile
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Si parte quasi sempre da un contenuto accettabile e poi si crea e ci si distanzia da questa base. Tanto per chiarire: la creatività non può esserci senza competenza e lavoro. Tutto il resto è fuffa. Questo il mio pensiero. Naturalmente discutibile in quest’epoca di improvvisazione e colpi di fortuna.
Grazie del tuo apporto
Eletta
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