Leggere vuol dire anche conoscere. Grazie al libro che sto leggendo, e di cui ho già scritto, “La vita delle immagini” di Charles Simic sono venuta a conoscenza di un artista le cui opere mi hanno incantato.
Da sempre mi occupo di arte, oltre che di scrittura, e mi sembra incredibile che in tutto questo tempo mi sia sfuggito. Ma è così.
Giunta a pagina 179 del libro leggo di questo artista americano morto nel 1972. Dato che non mi ricorda nulla il suo nome e Simic comincia a descrivere le sue opere che “consistevano soprattutto in scatole di legno chiuse da un vetro contenenti una serie di oggetti trovati, assemblati in maniera inattesa ” … mi incuriosisco e vado a cercarli on line per vederli.
Rimango a bocca aperta. Guardo decine di opere e le trovo magnifiche. Un gusto estetico che pone ogni piccolo oggetto, ogni linea, fotografia, frammento in un equilibrio compositivo perfetto.
Oggetti raccolti ovunque, ritagli di giornale, spazzatura. Tutto preso e sistemato nel piccolo mondo di una scatola di legno. Un universo, una composizione poetica.
“L’importante non è ciò che si guarda, ma ciò che si vede” – Thoreau
I teatrini di Cornell sono una realtà artistica da vedere intimamente. Adoro gli artisti che odorano di vernice e sono sporchi di colore, Cornell sicuramente odorava di colla legno e forbici. Me lo immagino chino a provare e riprovare -togliendo e spostando piccole perle fili e figurine – finché tutto funziona.
Scrive Simic: Le sue scatole mi fanno pensare a delle poesie rigorosamente ermetiche. Il corpo a corpo immaginativo con una di esse è come la contemplazione del labirinto di metafore sulla scacchiera di un poeta simbolista”.
Forse per questo sono così colpita da queste sue opere : perché sono come note disposte apparentemente a caso che solo lo sguardo può far vibrare e sonare in modo da creare un’armonia musicale. Un po’ come i giochi poveri dei bimbi nello scorso secolo che con un carrettino di legno legato a una corda potevano immaginare incredibili viaggi.
mi chiedo se il termine “teatrini di Cornell” sia una tua intuizione, perchè la trovo particolarmente efficace, non opere statiche ma piccole commedie dinamiche.
ml
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Pienamente d’accordo: lo sguardo si muove all’interno dello spazio che non è statico come se ci fossero attori su un palcoscenico. Buona serata Max
Eletta
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E’ la bambina al centro col suo viso paffutello e le due collane, una intorno ala colo e l’latra con un medaglione che scende giù all’altezza dello sterno, forse tre, infatti una le cinge la vita. E poi un orecchino pendente all’orecchio destro. La mano sinistra in evidenza e tutt’intorno come una collana , altre foto, la stessa, sempre della bambina al centro. Che come un desiderio s’inoltra nell’età in cui la crescita è metamorfosi.
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” Il sogno della seduzione è una delle motivazioni dell’arte “.
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Interessante interessante non conoscevo. Prendo nota. Grazie.
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Allora non ero l’unica a non conoscere 😀 buona serata
Eletta
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Il bello di leggere i post dei blogger è si scoprono cose.
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Esatto come leggere buoni libri.
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Sono andata a spulciare la rete e ho trovato le sue opere. Sono davvero belle, in qualche modo accessibili, sembra che ciascuno di noi possa farle, e alo stesso tempo sono speciali. Brava Eletta che ce le hai fatte conoscere….
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Grazie Elena, sono venuta a sbirciare oggi pomeriggionel tuo sito: ora basta con il silenzio che voglio leggerti 😜 buona serata
Eletta
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Allora un pò ti manco 😂. Sto per tornare. Baci
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