Dice Maupassant degli scrittori: En lui aucun sentiment simple n’existe plus. Tout ce qu’il voit, ses joies, ses plaisirs, ses souffrances, ses désespoirs, deviennent instantanément des sujets d’observation. Il analyse malgré tout, malgré lui, sans fin, les coeurs, les visages, les gestes, les intonations.
Proprio così: In lui, cioè in chi scrive: nello scrittore, non esistono sentimenti semplici. Tutto ciò che vede, le sue gioie, i suoi piaceri, le sue sofferenze, le sue disperazioni, divengono all’istante oggetti di osservazione.
Egli analizza, malgrado tutto, suo malgrado, senza fine, i cuori, i volti, i gesti, le intonazioni.
È per questo motivo che stare accanto a uno scrittore, o a una scrittrice, non è facile.
Non c’è distrazione, cecità, superficialità, vaghezza. Chi scrive osserva e vede tutto, malgrado lui. Ha la pelle sensibile, nuda: ogni sensazione arriva. Ogni gesto, ogni intonazione della voce, viene catturato registrato analizzato. Ogni riverbero interno viene amplificato, produce echi. Non è tenero con se stesso, con ciò che sente, e con gli altri.
Non esistono sentimenti semplici, lo scrittore vede annota la complessità, entra nelle profondità dei suoi meandri. Ogni aspetto viene considerato da tutti i lati, non sfuggono i dettagli, lo scrittore dipinge con attenzione maniacale, non ama le superfici piatte senza increspature.
Proprio per queste caratteristiche stare accanto a una persona che scrive non è semplice. Per chi è superficiale, per chi preferisce le banalità e gli stereotipi, per i furbi e chi tende a vivacchiare non è facile stare accanto a chi annota ogni particolare dettaglio sfumatura.