Infinita itineranza



Il cielo strapazzato dal nembo,

solleva

un velo di pioggia.

Dopo brani

di verdissima estate,

a passi lenti arriva

– danzando e roteando –

l’autunno.

L’infinita itineranza

del tempo ciclico

chiude e apre

la sua coda di pavone.

Da minimi spiragli

non è possibile

intravvedere

lo scenario

che ci attende.

Dopo un agosto

di trasparenze

folle di lucertole nere…

che volto avrà l’inverno?

Le stagioni cristalline

con fredde dita

chiudono gli usci

sull’intimo tepore.

Si sgretolano le ore

a picco

del solleone.

Amo stare quieta

nella poca luce

a godermi il suono

d’un poeta.

Il balbettio d’un testo

mi dà più calore

accanto al focolare.

Tutto l’esterno

ora

si riversa all’interno.

5 pensieri su “Infinita itineranza

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