E soprattutto

Quanto do fastidio

con le mie alucce teatrali

il Notes in mano

usato come lancia

verso i sonnolenti perbenisti

ignobili nella loro epica ignoranza.

Reset…

come se fossimo macchine

umanoidi pc.

Togli la spina e resetta.

Fai finta che nulla sia accaduto.

Passa una spugna imbevuta di assenzio

su ciò che è stato e resetta.

Costruisci dal nulla.

Dimentica l’abominio e lo sterminio.

Cuci in fretta le ferite aperte.

Che non si veda niente

quando entri nella chiesa dei sepolcri imbiancati.

Non disturbare troppo e soprattutto: stai zitta.


Siamo il nostro ricordo,
Siamo museo immaginario di mutevoli forme,
Mucchio di specchi rotti.

“Cambridge” da “Elogio dell’ombra
Borges Jorge

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