Tronchi neri sotto la neve

Leggo: “Non dico addio” di Han Kang. Primo libro acquistato nella mia nuova libreria montana.

Direi che una lettura più sintonica, con il clima e l’ambiente in cui vivo, non potevo trovarla. Perché protagonista del romanzo è la neve. Fin dall’incipit:

Cadeva una neve rada.

La neve protagonista nel sogno e nella realtà. La neve che serve nel progetto che hanno deciso di realizzare le due ragazze. La neve amica e nemica, nella bufera che impedisce di arrivare alla meta. Perché non fa vedere e non fa camminare.

È tutto questo bianco depositato o che turbina come uccelli impazziti nel cielo, la vera protagonista del romanzo.

Primo libro che leggo dell’autrice Premio Nobel per la Letteratura 2024.

Una lettura che sento ipnotica, lenta, spiraliforme che ti avvolge e ti prende per portarti via in questa terra bianca tra sogno e realtà.

22 pensieri su “Tronchi neri sotto la neve

  1. Concordo con le sensazioni espresse in questo tuo post. Rispondendo anche al commento di Massimo, devo dire che il Nobel a Han Kang mi ha un po’ stupito, ma il suo stile, il suo genere, il suo modo di raccontare, così intimo, personale, profondo, che scandaglia l’inconscio, mi prende sempre e mi piace molto.

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  2. è una condizione privilegiata quando il dentro e il fuori corrispondono, quello che si legge e quello che si vede dai vetri, ci si immerge ancora di più nella lettura.
    non ho ancora letto nulla dell’autrice coreana, merita?
    ml

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