Lo sbruffone

Ritratto a carboncino che ho fatto a un amico che non è uno sbruffone, anzi…

Fra tutte le tipologie caratteriali umane esistenti, non sopporto gli sbruffoni.

Sbruffone : colui che si vanta di capacità, qualità o possibilità per lo più immaginarie.

Persona che si dà delle arie, che parla ostentando qualità che in realtà non possiede o si vanta di imprese che in realtà non ha fatto né sarebbe in grado di compiere.

Dichiarano di voler fare la traversata oceanica in solitaria e poi, partiti dal porto, alla prima raffica di vento ammainano le vele e tornano, quatti quatti, nella loro comoda abitazione.

Dichiarano di desiderare ” una serata d’amore ” e poi, quando frequentano una donna, dopo i primi fuochi artificiali effimeri e non durevoli, utilizzano tutte le serate con lei per guardare trasmissioni demenziali con la bocca aperta davanti alla TV come novantenni. ( Con tutto il rispetto per i novantenni che, se non sono sbruffoni, magari sono in grado di gestire meglio la loro vita sociale e affettiva ). 

Con gli amici son tutto un brulicare di annunci: farò, andrò, sceglierò, è mia intenzione… Come una grancassa fanno tanto rumore per nulla. Tutta la loro misera pochezza deve esaltarsi nelle costruzioni esterne, negli altissimi castelli di carta che crollano al minimo soffio. 

Sono esseri estremamente fragiliche debbono costruire la propria immagine a colpi di declami. 

Buttano fumo negli occhi degli astanti perché non vedano che nebbia. Perché non vedano la loro vera essenza. Essenza fumosa contro un’essenza svaporante, che non lascia un profumo persistente.

E va po ra. 

Gli sbruffoni blaterano molto, fanno poco.

Gli sbruffoni hanno un’immagine sociale accattivante che non collima con il loro essere estremamente vacillante. 

Gli sbruffoni danno un’immagine di sè molto forte, ma sono deboli. 

Gli sbruffoni hanno sempre bisogno di un pubblico.

Gli sbruffoni non sanno davvero star soli: devono perennemente appoggiarsi agli altri. Utilizzare gli altri.

Gli sbruffoni non sono empatici: gli altri sono comparse funzionali nella loro vita. 

Gli sbruffoni non sono coerenti.

Una persona coerente tace, o se deve dare un annuncio su qualche impresa o progetto, aspetta il tempo propizio; quando tutto è pronto e organizzato.

Una persona coerente non afferma cose contraddittorie con quanto è in grado di scegliere e vivere. 

Una persona coerente tace. Sa gestire molto tempo in solitudine. Matura con convinzione profonda le proprie scelte e ne dà eventuale annuncio solo quando sa che è in grado di portarle a termine.

Adoro le persone coerenti. Salde. 

Non sopporto gli sbruffoni. Instabili. 

Posso tollerare la debolezza e la fragilità di una persona: chi non lo è? 

Quello che non tollero negli sbruffoni è la voluta distanza tra ciò che dicono, su come si pongono, e la loro vera identità. Uno sbruffone non è umile. Non chiede scusa. Non toglie mai la maschera. 

Quando viene individuata una sua debolezza, lo sbruffone reagisce con aggressività e prepotenza.

La sua frase preferita è: – Io sono fatto così. 

Lo sbruffone è immodificabile. 

Pubblicato da Eletta Senso

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24 pensieri su “Lo sbruffone”

  2. Bello il tuo disegno. Da noi, qui al paesello, abbiamo un termine dialettale per gli sbruffoni, un po’ volgare ma molto significativo: “cagù”, non credo abbiamo bisogno di traduzione. Buona domenica.

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  6. Concordo anche io, però c’è da dire che a volte sono così involontariamente e inconsapevolmente buffi che viene voglia di alimentare le loro dichiarazioni per capire fino a quale livello di coglionagine riescono ad arrivare!

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  8. La cosa più triste è che lo sbruffone non cresce, non cambia, non evolve. Ne ho conosciuto uno: avevamo 17 anni e lui è ancora così. Straparla, si fa grosso e si nasconde dietro i son fatto così. A 17 anni aveva anche una certa attrattività, a 42 mi fa tristezza…

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