Uno strappo barbaro

Dissimulare le folgori. Non ne era capace.

Le partivano a cascata dal cervello: qualcuno aveva incautamente tirato un filo nervoso.

La pulsante linea le provocava spasmi e, quindi, qualcosa doveva pur fare.

Uno strappo barbaro ai fogli e fiori e dipinti. Tutti i pezzi dovevano volare come ali nella raffica ventosa.

Non poteva tollerare l’insignificanza la trasparenza il vuoto la stasi.

Diventare trasparente anche solo per un attimo per una sosta per uno slittamento del tempo.

Strappava lo spettro della dimenticanza modellando la lama vendicativa. Non sarebbe stata impigliata nel filo spinato immobile.

Negli strati traslucidi si formava il piano. Con feroce esultanza allora già sentiva in bocca il sapore dolciastro della vittima. E sorrideva.

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