Caro signor

Caro mio signor nessuno

che insegui fantasmi

nella notte chimerica,

afferrando brandelli

di velo fluttuante,

credendo sia carne…

Credendo sia vita l’immagine

che appare screziata dietro il vetro appannato

tra gocciole d’acqua che cade…

Eppure ti pare di sentire il profumo del suo apparire

e scomparire

finché non te la trovi davanti –

marmorea e fredda.

E allora fuggi.

Perché tu non vuoi che il desiderio infinito

di una tua creatura ideale e non lei.

Tu insegui da sempre un sogno

già rotto dal troppo chiarore del giorno.

Tu semplicemente non vuoi che i tuoi fantasmi.

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