Dedicata a Filippo Fenara

In una catena di sguardi di superficie tu vedevi e coglievi i minimi dettagli tra ruggiti e fremiti e

non ti bastava la sciocca rima e il cuore amore fiore

in questa miscellanea di piccoli draghi era un minimo riflesso cinereo o l’intonazione di puntini a sospenderti nell’occhio un riverbero ed eco

così usavi la Carta Carbone e chiedevi il permesso per ricalcare quel che ti aveva mosso un’emozione

m’ero chiesta il perché di un’assenza così lunga e strana e poi

Poi stamattina ho letto che te n’eri andato così d’improvviso e senza chiedere permesso

So che tu avresti apprezzato questo mio scrivere senza punti virgole e ragioni come un’improvvisazione jazz così come viene seguendo un tema e giocandoci

Tu avresti apprezzato e mi mancherai

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15 pensieri su “Dedicata a Filippo Fenara

  1. Dolce Eletta lo piangiamo tutti…un vuoto incolmabile e lo dico senza alcuna retorica…la sua generosità nell’attraversare i nostri testi era per noi tutti scuola di orgoglio ed umiltà al tempo stesso…..ora nello scrivere, senza di lui, s’è abbassato i livello di impulso e gioia nel farlo. 😦

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