Quando si avvicina novembre, non so perché, ritornano i massacri dei terroristi islamici. E io ricordo.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Attentati_di_Parigi_del_13_novembre_2015
Difficilmente ricordo le date degli eventi, infatti rimango sempre a bocca chiusa – come smarrita – quando mi si chiede la data dei miei personali “grandi eventi” tipo: – In che anno ti sei sposata? – In quale anno è morto tuo padre?
Non so perché, ma ho difficoltà a fissare con una puntina temporale i momenti sulla striscia della mia storia. Come se il mio tempo fluttuasse e non camminasse su una linea retta.
Invece ricordo bene i fatti di Parigi nel novembre di cinque anni fa perché si sono così strettamente legati a un’altra violenza che mi è stata fatta. Come se i due eventi: i fatti di Parigi sulla striscia storica generale si fosse unita compattata con i fatti che mi sono accaduti sulla mia striscia personale. Male fuori e male dentro.
Ero in casa a vedere con gli occhi atterriti gli eventi di Parigi dopo i diversi attacchi terroristici e io stessa ero appena stata preda di un attacco brutale da parte di una persona.
La violenza psicologica è comparabile alla violenza fisica: questo penso da sempre. Si può uccidere non soltanto con una mannaia.
Questione di rispetto per l’altro e di mancanza di rispetto per l’altro. Non c’è iato differenza stacco.
Una persona mi aveva offeso con un gesto violento, proprio in prossimità del mio compleanno. Da allora il mese di novembre è sempre stato macchiato da questa totale mancanza di rispetto. Quando si avvicina il mio compleanno a novembre io ricordo.
Togliere la vita in deliri terroristici è un gesto terribile. Ma si può decapitare – in maniera metaforica – negando e ledendo la altrui dignità con gesti orrendi sul piano etico.
De-capitare significa togliere la testa dal corpo. Uno dei gesti più terribili. Simbolicamente staccare il capo, luogo del pensiero, dal corpo. Tacitare annientare il pensiero dell’Altro.
Ciascuno di noi ha un nome.
Ciascuno di noi ha una mente e un pensiero.
Ciascuno di noi ha una individualità da rispettare e non da annientare.
15 risposte su “Quando si avvicina novembre”
La violenza anche delle parole e dei gesti è sempre brutale e devastante!
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Proprio così. La violenza, sotto qualsiasi veste si presenti, è sempre e comunque violenza
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verissimo!
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Comprendo la sensazione di pesante vuoto che accompagna il ricordo di violenza subita; proprio ieri sera mi è tornato alla memoria un orribile momento che vissi nel terrore che potesse accadermi qualcosa di grave: un flash che mi accompagna ogni volta che incontro quello sguardo sorridente.
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Caspita! Mi spiace per il tuo brutto ricordo… Purtroppo rimangono fissi sull’asta del tempo
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Sì, ed è difficile lasciarli andare.
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Anche per me
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♥️
Non aggiungo altro.
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💓
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sono fatti davvero tragici quelli che ha vissuto la Francia, ma anche le violenze psicologiche come quelle a cui hai fatto riferimento hanno degli strascichi nella vita delle persone sensibili, come nel tuo caso.
Un caro abbraccio…😉
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Certo, la violenza può avere tantissimi modi, può essere persino invisibile e costante, non riconoscibile dalle persone più superficiali.
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Purtroppo sì, cara Sara è la violenza subdola
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Esatto…
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La violenza non fisica è devastante, ed è anche più difficile riuscire a difendersi
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Eh sì. Lavora adagio come la tortura della goccia d’acqua
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