E così

E così ci si alza dal letto dopo i consueti riti del risveglio: un sogno che svanisce e la realtà che traspare. I rumori di sopra delle abluzioni di Mister Senza Parole. L’uomo che non sa conversare parlare scrivere. L’uomo muto. L’uomo che non mi nutre di parole e punteggiatura. Senza puntini di sospensione, senza domande né risposte. Senza esposizioni lamentazioni giustapposizioni argomentazioni. Solo giustificazioni. Senza grazie né scusa. L’uomo sordo a cui occorre ripetere con mimica gestuale ripetere all’infinito. Eppure ancora non comprende. Che la vita è questa. Non altre. Che il momento da acchiappare al lazo è proprio questo. Che prima che tutto vada a finire nel baratro occorre rinsaldare la corda. Fissare i paletti. Serrare bene i nodi. Essere cauti. Essere vigili. Avere attenzione ad ogni passo. Non essere superficiali avventati indifferenti. Che poi è un attimo precipitare. Perdere ogni cosa. Piangere sul latte versato. Sui cocci del vaso rotto. Non aver previsto. Non aver dato retta ai segnali. Essere comunque passato con il rosso. Incuranti del dono. Non consapevoli di quello che va perduto.  

10 pensieri su “E così

    1. Mi hai strappato una risata, cara Paola: mi leggeva quando scrivevo di peggio. Ora gli ho chiesto, per correttezza, di non leggermi più. Penso quindi che abbia smesso. La cosa assurda è che, in un caso o nell’altro, è assolutamente irrilevante. 😀😀😀

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  1. Percepisco una mestizia di fondo, una rassegnazione di fronte a una battaglia già persa. Tanto che nelle ultime righe mi sembra che parli a te stessa, a ripassare concetti che hai perfettamente in mente, essendo lui ormai una causa persa.
    ml

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