Mi piace la mattina sentire fischiettare. Mio nonno fischiettava sempre: quando cambiava la gomma alla bicicletta, quando aggiustava un pezzo o un mobile, quando era con le mani intento a fare qualcosa: cioè sempre.
Anche mio padre fischiettava. Il loro flebile fischio ha accompagnato la mia infanzia. Come ora gli uccellini che si posano sul terrazzo. Suoni dolci leggeri piacevoli.
Qui fischiettano i miei vicini. Sono tre fratelli e sono sempre indaffarati, tranne l’africano che si gode il sole. Ha una voce bassa di contrabbasso. Sta seduto e parla di Africa e di pepite d’oro.
Il mio compagno non fischietta. Io ogni tanto, quando cammino lungo i sentieri ma, come diceva sempre mio padre, io sono nata rovesciata: così fischietto non emettendo il fiato ma inspirando.
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Grazie al commento di Valeria ecco la poesia in tema
Gerico
È raro sentire cantare in strada
molto più raro sentire fischiare
o fischiettare
se qualcuno lo fa
l’aria sembra fargli spazio
ti sembra che un refolo muova
la flora dei tuoi pensieri
ti metta dove prima non eri;
ma come passa chi fischia
la noia stende le vertebre al sole
e tu rientri dov’eri
dietro il douglas dei serramenti
dentro il livore
degli appartamenti
al tango delle dita sul tavolo ti chiedi
da quali trombe scosse
scrollate le mura
per quali brecce potremo vedere
– fresca –
come un sogno appena sbucciato
la terra che calpesteremo, allegri.
Inchiostroneroweb 
Fischiettare se si riesce o canterellare, segno che si riesce ancora un po’ a volare nonostante gli accidenti della vita.
Un abbraccio cara 🌼
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Non sono più capace di fischiare! Ora provo al contrario, si sa mai 😉
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Ciao Eletta, a proposito ti lascio questa bellissima (a mio parere) poesia di Pierluigi Cappello.
Gerico
È raro sentire cantare in strada
molto più raro sentire fischiare
o fischiettare
se qualcuno lo fa
l’aria sembra fargli spazio
ti sembra che un refolo muova
la flora dei tuoi pensieri
ti metta dove prima non eri;
ma come passa chi fischia
la noia stende le vertebre al sole
e tu rientri dov’eri
dietro il douglas dei serramenti
dentro il livore
degli appartamenti
al tango delle dita sul tavolo ti chiedi
da quali trombe scosse
scrollate le mura
per quali brecce potremo vedere
– fresca –
come un sogno appena sbucciato
la terra che calpesteremo, allegri.
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Mi piacciono i fiori nel secchio di metallo. Mi piace il prato. Mi piace il fischiettio che sia espirato o inspirato purchè sia allegro.
Buongiorno a tutti i fischiettatori 🙂
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Ciao Eletta, avevo provato a incollarti una poesia ma è sparito il commento, forse wordpress non lo consente (?).
Comunque, avevo scritto che sul fischiettare ha scritto una bellissima (per me) poesia Pierluigi Cappello, si intitola Gerico.
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Ah, caspita. L’avrei letta proprio volentieri. Vado a vedere se la trovo on line. Grazie Vale ☺
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L’ho trovata e allegata all’articolo. Davvero molto bella. 🌸
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Contenta che ti sia piaciuta!
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Buongiorno a chi fischietta dunque
E a te 🌷
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