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Cinema

È stata la mano di Dio

Grande delusione per il film di Sorrentino: È stata la mano di Dio.

Lo aspettavo con trepidazione perché, come ho scritto, io adoro Sorrentino e la sua produzione cinematografica.

Non sono una critica cinematografica sono solo una spettatrice. E questo film mi ha deluso, anche un po’ annoiato e non commosso. Non mi ha mosso emozioni. Non vi ho trovato la leggerezza, il sogno, la fluidità dei film precedenti.

https://youtu.be/6o0sbv7s79U

Qualcosa di inutile, di incrostato, qualche scena di troppo. Niente magia. Qualche mostruosità artefatta che non diventa felliniana.

Si dirà, come si è detto, che è un film verità diverso dai precedenti perché scava nel dolore e nel passato del regista. Sarà, ma a me è mancato il lirismo, la poetica e la coerenza narrativa e la fluidità di Youth, della Grande Bellezza e di This Must Be the Place.

https://youtu.be/mHnQNyI2ino

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Attimi

La leggerezza

Da Pinterest

La leggerezza è una irresistibile tentazione, la leggerezza è anche una perfezione.

Così il protagonista, un meraviglioso Michael Caine, dice al giovane attore.

Ho visto La giovinezza di Paolo Sorrentino due volte al cinema e altre volte sul mio piccolo schermo. Io adoro Sorrentino e non vedo l’ora di vedere il suo ultimo film.

Oltre all’estetica della regia, alla perfezione delle inquadrature, oltre al racconto cinematografico… a me piace la musica dei film di Sorrentino.

Tutto mi incanta. Tutto si srotola anche semplicemente partendo dal suono della carta di una caramella Rossana tra le dita del Maestro che non vuole più dirigere, anche se a chiederlo è la Regina.

In This Must Be the Place c’è una sequenza con una donna seduta in un salotto anni 90 che legge e poi tutto si apre e si capovolge con il brano:

https://youtu.be/rVoPzA0g3Ac

Ecco : la musica e il modo in cui il regista la fa irrompere… questa è la leggerezza.

La leggerezza è una questione di misura equilibrio e intelligenza.

Tutto il resto può sprofondare.

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Attimi

Io sono ricca


– Quando vengo a Roma abito lì.


– Piena periferia.



– Ma tu che lavoro fai?


– Io… Io sono ricca.

Queste battute, tratte dal film di Paolo Sorrentino: La grande bellezza, mi ha ricordato quel che diceva una mia amica dopo aver appioppato l’uomo più ricco della città, a chi le chiedeva :

– E ora cosa fai?


– Amministro i beni di mio marito.



Adoro Paolo Sorrentino. Ho visto i suoi film diverse volte e non mi stancano mai. Mi sorprendono sempre. Ho letto anche i suoi libri.


Paolo Sorrentino è capace di condensare immagini musiche atmosfere in una sequenza cinematografica fino a renderla immortale. Per via del rovesciamento del punto di vista. E del primo piano / sfondo, della metafora e dello stravolgimento surreale come quando il soffitto della camera diventa mare.


Mi è ritornato in mente – questo grande regista – per via di Raffaella. Ho visto la sua intervista a Paolo in: A raccontare comincia tu.


Motivo della stessa canzone: A far l’amore comincia tu… che dura circa sette minuti nella prima lunga sequenza del film. Quella del ballo.

A chi lo conosce solo come regista consiglio la lettura del libro : Hanno tutti ragione – Feltrinelli. Basta riaprirlo a caso e leggerne poche righe per farsi due risate perché ” Se cominci a dare un senso alle cose significa che stai invecchiando”.

Un piccolo brano:

Quindici anni fa, con mia moglie, si scopava da bufali.

Ora è un oggetto di arredamento.

A casa tengo un pianoforte a coda bianco, lampade, divani in pelle, tavoli e tavolini di cristallo, lampadari, porcellane di Capodimonte che sono la mia passione e tengo pure mia moglie. Un soprammobile di troppo.