Categorie
Bellezza Fotografie

Farfalle

Uno dei miei scrittori preferiti è Nabokov, che era anche entomologo e ha dedicato alle farfalle e al loro volo mirabili pagine e corse col retino…

Macaone può vivere fino ai 3000 metri di altezza. Ha un’apertura alare notevole.

Purtroppo non conosco il nome delle varietà di farfalle ma, quando posso, cerco di fotografare la loro bellezza

Nera con pois rosso carminio

Non è facile catturare il loro volo, sono sempre in movimento e quando si posano occorre avvicinarsi con passo leggero e pazienza

A volte capita di vederne più di una, quella più in alto probabilmente è la Licena
Non stanno solo sui fiori, al ruscello stanno anche sui massi e, sovente, anche sul mio corpo
Cambiano aspetto quando sono con le ali chiuse e quando invece le dispiegano…in questa immagine mi piace osservare gli occhi: che sfumature…
Categorie
Fotografie

Nelle immagini

Immagine fotografica di Eletta Senso

Nelle immagini fotografiche io non ci sono mai perché sono dietro l’apparecchio fotografico, in questo caso solo lo Smartphone, e perché nessuno mi fotografa.

Solo quando viene mia figlia ho l’opportunità di essere immortalata e, quindi, posso avere un ricordo non solo del mutare del paesaggio, ma anche del mio mutare.

Ho parecchie fotografie di anni fa e potrei metterle in ordine temporale: quando ero piccola, bimba, adolescente, giovane e adulta.

È bello guardare le istantanee di un tempo, certe sono scolorite perché le pellicole un tempo si potevano avariare e virare. Oggi con il digitale non ci sono più questi problemi.

Mi sono piaciute le Polaroid. Ne avevo una che faceva foto francobollo. Simpaticissime. Ne ho fatte un sacco a mia figlia. Ho imparato anche a lavorarle a caldo, una tecnica che permetteva effetti pittorici interessanti.

Ogni tanto sfoglio le mie fotografie ed è bello vedersi nelle diverse epoche della vita. Non c’è nostalgia, solo sorpresa per come sono stata in ogni epoca: così diversa eppure così uguale a me stessa. Unica, come tutti noi.

Categorie
Attimi Fotografie

Il paesaggio: tableau vivent

Ieri, armata della mia Reflex con l’obiettivo giusto, ho passeggiato nei boschi vicino a casa. Una passeggiata lunga non per i chilometri percorsi, ma per le continue soste.

Nel bosco tutto era giallo con qualche sprazzo arancione che contrastava con il verde cupo degli abeti. Si stava come in una cattedrale con vetrate boschive. Guardavo, assaporavo, fotografavo.

Fare una buona fotografia significa vedere. Dentro la cornice: la sagoma di un tronco o di un maestoso abete dà un effetto diverso se messa di lato a destra o sinistra o al centro. La medesima realtà può essere fotografata da angolazioni diverse e dare, perciò, immagini diverse.

C’è un peso nella composizione, esattamente come in una composizione artistica da tener presente.

******************************

Gli elementi della grammatica visiva che formano i messaggi visivi sono determinati:

Dai punti

Dalle linee

Dai colori

Dal contrasto luce- ombra

Dalle masse

Dalle diagonali

Dal punto di forza

Le principali regole dei codici visivi al momento della percezione sono:

La configurazione spaziale: figura-sfondo; le leggi della vicinanza ( un albero chiaro, per esempio risalta su un colore scuro; un arancione prende più forza con accanto un turchese…), le leggi dell’eguaglianza, della forma aperta e/o chiusa…

Le principali regole compositive sono: l’equilibrio, il peso; la direzione, il ritmo, la simmetria, il movimento, la prospettiva.

Su ogni punto elencato ci sarebbe da scrivere molto, comunque chiunque si occupa di attività visive ( cineasta, pubblicitario, pittore, fotografo, grafico… ) se vuole fare un buon prodotto/opera deve tenerne conto.

********************************

Amo le masse compatte cromatiche e detesto le immagini “cartoline” che trovo scontate. Mi allettano più i dettagli, il ritaglio, dell’insieme.

È stata una passeggiata bellissima: ho respirato armonia e colori.

( Immagini fotografiche di Eletta Senso )

Categorie
Fotografie

Fermarsi

Riprendendo un tema che ha aperto un delizioso piccolo dibattito ieri: il bisogno compulsivo di fermare ogni istante del nostro quotidiano con lo smartphone per poi condividerlo.

Lo faccio anch’io: ma con i paesaggi. Perché adoro il mutare d’abito incessante del paesaggio, i vestiti multicolor della natura a seconda delle stagioni.

Ieri ho fermato la macchina per vedere e poi fotografare questa piccola radura che sempre mi incanta: il prato raso verde che poi si imbiancherà di brina e neve, e che ora mostra il suo fulgore smeraldo tra gli arancioni e gialli.

Fermarsi a guardare, ammirare, contemplare. Dare uno stop al correre.

Poi, eventualmente, fissare l’attimo per eternizzarlo ed, eventualmente, condividerlo.

Ora, mi pare, che tutto venga voracemente ingoiato senza sapore per condividere, prima ancora di aver guardato gustato contemplato.

Categorie
Fotografie

Il tempo della fotografia

Contro alle teorizzazioni recenti della fotografia come convenzione culturale, artificio, non-realtà, Barthes privilegia il fondamento chimico dell’operazione: l’essere traccia di raggi luminosi emananti da qualcosa che c’è, è lì.

( E questa è la fondamentale differenza tra la fotografia e il linguaggio, il quale può parlare di ciò che non c’è).

Qualcosa nella foto che noi stiamo guardando, c’è stato e non c’è più: è questo che Barthes chiama il tempo écrasé della fotografia”.

Da: Italo Calvino – Saggi

È esattamente così. Anche l’attimo catturato dalla mia fotografia non c’è più. Ci saranno altre farfalle posate su violaciocche anche ora, ma mai esattamente come quella immortalata. Non ci sarà mai più esattamente quella luce. Quel giorno. Quell’attimo.

Scrivendo invece si può creare attimi nuovi fantastici inventati non esistenti e sempre diversi o sempre uguali, ma con narrazioni diverse. Attimi che restano. Si rinnovano attraverso la lettura. Direi che – come la luce in fotografia – è l’occhio di chi legge, oltre alla penna di chi scrive, a creare l’immagine dinamica.

Categorie
Bellezza Fotografie Natura,

Stelle

Immagine fotografica di Eletta

Ho comprato un obiettivo per macro. Non lo avevo ancora. Poi mi servirà un cavalletto.

Per fotografare il piccolo serve una grande fermezza.

Trovo più interessante il dettaglio del panorama. Mi piace la materia e i suoi segni e disegni, le venature e le tinte.

I panorami mozzafiato da cartolina non mi fanno impazzire. Mi piace vederli e gustarli con gli occhi, ma non immortalarli con la Reflex.

Invece le foglie, un fiore, gli insetti, l’erba, il legno usurato dal tempo, la pietra, i semi, i sassi… nascondono piccoli mondi estetici. Universi. Le stelle non sono soltanto lassù, nel Firmamento.

Ho sentito di un fotografo che usa un microscopio per fotografare i granelli di sabbia: sono meravigliosi.

https://images.app.goo.gl/Rs7h6yXJoBMQ85FM8

Categorie
Fotografie

Il sorriso perso

C’erano su ancora tre piccole scatole con scritto: Trasloco. Avevo chiesto all’uomo delle nevi, per favore, se ogni volta che scendeva me ne portava una. Mai fatto. Le ho portate giù io perché lui non c’è così, mentre prendevo il sole sul terrazzo, mi son detta: – Vediamo cosa c’è nelle ultime tre scatole.

Bicchieri blu che neppure ricordavo di avere, calici magnifici e pomposi. Poi, nell’ultima scatola: album fotografici.

Al sole li ho sfogliati. Una cosa, una sola cosa, mi ha colpito delle innumerevoli fotografie che mi ritraevano: il sorriso.

Sorridente con mio marito e la figlia piccola, sorridente in mezzo alla neve, mentre prendevo un aperitivo nell’altro paesino di montagna, sorridente in mezzo ai fiori e alle piazze, sorridente in casa con i capelli scarmigliati sugli occhi. Sorridente arrampicata o sdraiata sugli alberi. Sempre luminosa e sorridente. Di un sorriso aperto, con una luce negli occhi.

Perché, mi sono chiesta, nelle ultime foto degli ultimi tre anni ho perso il sorriso. Dove l’ho perso insieme al gioco, insieme alla giarrettiera rossa che svetta sulla calza nera che inguaina la gamba che esce piegata sotto il lungo cappotto mentre mi arrampico su una grata del castello svizzero? Dove ho perso la luce negli occhi che avevo? Chi me l’ha tolta e perché. Quale mago strega incantesimo maleficio. Dov’è finito il sorriso che splende in tutte quelle innumerevoli fotografie?

Ho deciso di riprendermelo. Voglio nuove istantanee piene di albe e tramonti sorridenti, voglio nuove fotografie di me piena di luce e gioco e intesa. Voglio un nuovo fotografo in grado di farmi sorridere e ridere.

Oppure voglio sorridere da sola e farmi bellissime fotografie con l’autoscatto e il sorriso.

( Seconda immagine da Pinterest )