
È stato veramente brutto stamattina trovare – come primi due articoli del quotidiano online – due femminicidi.
Uccidere la propria compagna che è incinta di sei mesi è ascrivibile a un doppio omicidio: ammazzi lei e ammazzi il bimbo che porta in grembo.
Ho provato, essendo madre, la meravigliosa sensazione dei primi calcetti nella pancia: dentro il tuo corpo un’altra vita scalcia, si muove, ti dice: esisto, ci sono. Una sensazione bellissima.
Se è già inammissibile e orrendo chiedersi come si fa a uccidere la propria compagna, è ancora più osceno e inammissibile chiedersi come si fa a uccidere una donna incinta.
Non ci sono più parole per questi uomini malevoli malati di narcisismo patologico. Che passino tutta la vita in carcere a riflettere, se riescono.
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