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Cronaca,

Una vita in grembo

È stato veramente brutto stamattina trovare – come primi due articoli del quotidiano online – due femminicidi.

Uccidere la propria compagna che è incinta di sei mesi è ascrivibile a un doppio omicidio: ammazzi lei e ammazzi il bimbo che porta in grembo.

Ho provato, essendo madre, la meravigliosa sensazione dei primi calcetti nella pancia: dentro il tuo corpo un’altra vita scalcia, si muove, ti dice: esisto, ci sono. Una sensazione bellissima.

Se è già inammissibile e orrendo chiedersi come si fa a uccidere la propria compagna, è ancora più osceno e inammissibile chiedersi come si fa a uccidere una donna incinta.

Non ci sono più parole per questi uomini malevoli malati di narcisismo patologico. Che passino tutta la vita in carcere a riflettere, se riescono.

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Cronaca,

Quasi ogni giorno

Quasi ogni giorno la mattina quando apro le pagine del mio quotidiano online scopro che un marito, un compagno, un amante ha ucciso la propria moglie, compagna, amante.

Questione di cultura e prevaricazione. Tu sei mia. Io sono il capo e tu mi devi obbedire. Devi sottostare ai diktat del mio impero. Se te ne vai, se ti ribelli, se non obbedisci io ti uccido.

Difficilmente una donna che si sente tradita, non amata o lasciata pensa di uccidere. Perché noi donne siamo state abituate da tempo a sopportare e sublimare.

Sublimare serve a dominare l’odio” questo il titolo di un articolo di Dacia Maraini stamattina sul Corriere a commento dell’ennesimo femminicidio.

https://www.treccani.it/vocabolario/sublimare/

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Cronaca,

Usiamo la capocchia

Dal web

Ho trovato davvero “illuminante” questa metafora visiva. Così semplice, così evidente, così chiara. Basta che un elemento faccia un passo fuori, un passo diverso. Giù o su.

Comunque diverso dalla fila di fiammiferi che già è bruciata mentre diceva: – Io faccio la vita di prima.


Così mi ha detto un’amica della valle. Pranzi cene al ristorante, aperitivi, sempre in giro tutto il giorno per Centri commerciali.
Non le ho detto nulla.


Io che sono già in una situazione “privilegiata” vivendo in una piccola comunità, ho fatto quelle piccole operazioni di rinuncia per evitare i contatti sociali. Niente parrucchiera, per esempio. Niente spesa nei supermercati. Mi arrangio con quel che ho. Fare dei piccoli sacrifici non mi costa se l’obiettivo è la salute non solo mia.


Quindi, tornando alla metafora visiva, essere responsabili e non superficiali è davvero molto importante. Fare un passo diverso oggi può significare un percorso e un obiettivo diverso. Usiamo la capocchia prima che bruci.

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Cronaca,

Il sesso è il collante

A proposito della Isoardi: il sesso in una coppia è il collante numero uno.

Il ministro che dorme – stanco morto – è un’icona che segna la fine. Vuoi dormire? Stai da solo. Se stai in coppia ricordati del corpo dell’amata. Ricordati di accarezzare, baciare, coccolare e fare sesso.

Ricordati di amare. Non solo di postare la tua immagine on line tutto il giorno. Lascia perdere una volta il virtuale per la carne reale.

Perdi tempo. Acquisterai tempo. Pubblico e privato.

Non sono d’accordo sulla messa in piazza del comportamento privato. Non posto su Facebook cosa mangio e cosa faccio. Pur essendo una blogger, e pur sapendo che i social sono una importante cassa di risonanza per chi scrive su un blog, ho scelto di non esserci.

Comunque, considerata l’alta risonanza di questo gesto, volevo porre questa riflessione. Non dimenticate mai, se siete in coppia, che il sesso è il primo collante. Il sesso non è solo generalità: è esteso a un’ampia area. Abbracci baci carezze massaggi. Occorre considerare sempre l’intera geografia del corpo dell’amata o dell’amato.

Non siamo alieni con un corpo filiforme e una grande testa. Se ci dimentichiamo del corpo, la testa vien meno. Perché testa cervello e pelle e carne sono collegati. Siamo un tutt’uno.