Ninfee

Avere qualche corpo

da plasmare


con lente

carezze narcotiche


mentre


scendono

falde nivee
tra ninfee di Monet…


È che
talvolta
ondeggia il vento


– con le ali spiegate

del tempo –


e l’orologio scivola:


come silenziosa manta.


Desiderare


un corpo da plasmare


mentre stanno chiusi


nei libri


tutti i personaggi.


Navigo

sulla superficie


di congiunzione


tra irrealtá


e rappresentazione scenica.


Dov’è l’ombra
che mi muove


e quando

scatterà

la serratura?

13 pensieri su “Ninfee

  1. Ciao, cara Eletta, da qualche giorno non ricevo più le notifiche del tuo blog. oggi ti ho cercata e ho letto questa tua davvero bella poesia. Non so cosa sia successo, per me è come se tu fossi sparita… Un caro saluto, buona serata.

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    1. Guarda Silvia anch’io ho avuto problemi con un sacco di commenti non arrivati… Speriamo bene mi spiacerebbe perdere contatti preziosi come il tuo 🌹❤️

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  2. Apperò. Ammetto che mi ha colpito. Evochi un desiderio profondo di contatto, di creazione, di attraversamento tra mondi: quello tangibile e quello immaginario. E aggiungi al tutto una malinconia sospesa, come “falde nivee” che cadono tra le ninfee di Monet (immagine che da sola vale un intero quadro emotivo).
    Complimenti Eletta.
    RiV

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