Smettila di tenere il broncio! – gridava: – Look at the harlequins! Guarda gli arlecchini!
– Quali arlecchini? Dove?
– Oh, dappertutto. Tutt’attorno a te. Gli alberi sono degli arlecchini, le parole sono degli arlecchini; anche le situazioni e le addizioni. Metti assieme due cose – due arguzie, due immagini- ed eccoti un arlecchino triplo. Avanti, dunque! Gioca! Inventa il mondo! Inventa la realtà!

Questo magnifico brano è tratto da : Guarda gli arlecchini dì Vladimir Nabokov.

Mi pare un pezzo adatto al tripudio cromatico estivo. Guarda gli alberi! Come sanno giocare, mutare, travestirsi, mettere in scena i loro abiti più belli. Guarda i prati punteggiati da mille fioriture diverse.
Mai come stamattina mi é capitato di camminare avvolta dal leggiadro volo delle farfalle. Erano di tutte le forme e colori: azzurre, arancioni, gialle, brune con occhio rosso, bianche con disegni tribali neri. Non mi lasciavano in pace, si appoggiavano sulla mia pelle, sullo zaino, sulla maglietta turchese che avevo appoggiato alla pietra.

Nabokov oltre che abile scrittore é stato anche un entomologo. Nel 1940 fu incaricato di organizzare la collezione di farfalle al Museo di Zoologia di Harvard. Per questo stamattina mi é venuto in mente mentre volteggiavano ovunque variopinte farfalle. Questo estratto dal suo romanzo: Guarda gli arlecchini é perfettamente in tema con quanto sto leggendo e meditando in questo periodo: Lo stoicismo. A qualcuno può sembrare un salto incomprensibile e ardito: cosa c’entra la filosofia? Invece è coerente, intimamente coerente con l’etica e con la ricerca della eudaimonia: una vita piena e riuscita.

Per avere una vita piena e riuscita occorre imparare a vedere, e non solo guardare.
Occhi per vedere fuori, quello che ci circonda e, come bimbi, stupirsi ancora.
Occhi per vedere dentro, quello che ci guida nei comportamenti per raddrizzare il tiro se, ogni tanto, sbandiamo e andiamo fuori strada.
È possibile tramutare la realtà solo giocando, allora – e solo allora – la realtà si piega alla nostra invenzione. Non la subiamo, la creiamo. E se ci capita qualcosa di nuovo e bello come camminare con le farfalle ne siamo profondamente grati.