Incanto del vuoto

Mi calo in un’ostinata

cura del silenzio

nella notte tra i monti.

Smarriti

gli orizzonti narrativi

ho nelle gambe

solo la fatica

della salita,

nel crepitio niveo.

Nulla trabocca,

ogni cosa è quieta.

Vengono riavvolte

le emorragie narcisistiche

sotto calde sciarpe.

Le persone sono anime

alla ricerca del sole.

Qualche piccola ora di luce.

Stanno come statue

disseminate nei prati.

La piccola donna

spiega con garbo

il significato

e l’uso di ogni piccolo utensile.

La ricchezza

che c’era nell’umile oggetto

quando si era poveri

e

il pane veniva fatto una volta all’anno.

Mi devo ripetere

la distanza

tra la massa di roba

che ci opprime:

siamo così sommersi di inutili cose.

Qui c’è solo legno e pietra.

Una semplicità tenera e dura. 

Per chi ha terrore del vuoto

questo luogo non è adatto.

Mi è stato detto di persone

che non sopportano il silenzio e

vengono portati via con la mente che vaneggia.

Hanno bisogno del chiasso e dell’inutilità. 

È necessario saper accoccolarsi nell’incanto del vuoto

per gustare la voluttuosità del poco. 

18 pensieri su “Incanto del vuoto

  1. Le persone sono anime

    alla ricerca del sole.

    Quanto è vera questa affermazione!

    Molto incisiva e potente è questa composizione. Un vero inno alla natura, al mondo ovattato e silenzioso dei monti.

    Bella serata

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  2. Bellissimo post, contiene riflessioni di vita davvero reali, la gente che vive in città è così abituata al rumore che probabilmente il troppo silenzio la renderebbe isterica. Sembra assurdo ma in molti casi è davvero così. Bellissima l’immagine anche oggi 👍👍👍👍👍👏👏👏👏👏👏👏👏😊😊😊😉🤗🤗🤗🤗🤗

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