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“Di un’altra voce sarà la paura”: la “catarsi per uscire da tanto dolore.” Intervista a Yuleisy Cruz Lezcano pubblicata su Masticadores.

[MasticadoresItalia // Editori: Simon James Terzo & J re crivello]

Ripropongo questa intervista che tocca i temi della violenza sulle donne.

La poesia è la modalità scelta per dar voce alla estrema solitudine e sofferenza delle donne che hanno subito violenza.

La poesia non è “sole mare amore fiore”.

La poesia è arrischiante come scrive Heidegger. Mette a nudo, anche ferendo, le carni vive.

«Spetta ai poeti illuminare gli uomini del nostro tempo, ritrovare le tracce degli dei fuggiti».

Spetta ai poeti indicare le tracce per ritrovare la propria essenza: pervenire al fondo dell’abisso e ricominciare a guardare verso l’alto. O verso il ‘dentro’.

Ma ci vuole poesia vera, poesia ‘pensante’ o un ‘pensare poetante’, che costituisce questa ‘rivelazione’.

Il fatto è che i poeti (ma quelli veri) sono gli ‘arrischianti’, coloro che sperimentano il linguaggio. Il poeta non sperimenta per narcisismo o per tornaconto (tutto questo è inutile), non ha interessi personali, non è schiavo della ragione, della tecnica, dell’utile. E’ un uomo libero perché riscopre la ‘logica del cuore’.