Ci sono parole preziose

al riparo dei venti…

Protette perché

non volino via.

Pagine calligrafiche

con

arabeschi neri.

Non si rileggono

per paura

che aria e luce

alterino

il loro disporsi intatto.

Restano nell’intimità

di un angolo nascosto.

Sono parole rare,

non dissipate,

non quotidiane,

non usurate,

né già sentite o lette.

Hanno una luce

terribile e inquietante

perché vanno dritte al cuore.

Sono parole

che hanno un altro respiro,

vivono in altro spazio.

Non possiedono se non

un’ombra transitoria

come i gesti

dettati dal pudore.

Restano pietrificate, fissate,

con un brillio diamante.

Giungono nel tempo patito,

come un filo che annoda

quel che precipita.