Chiacchiere dalla parrucchiera. Una signora racconta che ha sognato un serpente e la parrucchiera subito interpreta: ah, il serpente è l’invidia. Mi permetto di intervenire. Il serpente è un simbolo potente. Per Freud per esempio è un simbolo fallico, dico “pene”. Ma spiego anche che un simbolo va sempre interpretato nel contesto del sogno. Che un sogno è un testo che ha una atmosfera emotiva particolare che solo chi sogna può raccontare e spiegare.

Racconto quello che ho sognato stanotte: d’improvviso ricevevo moltissime piante fiorite che coprivano tutta la facciata della mia casa. Ero molto sorpresa e felice perché amo molto i fiori.

Strano. Dopo aver parlato di sogni stamattina, per una sorta di sincronicità junghiana, oggi per caso ( ho un lieve malessere ) vedo su Rai Tre la trasmissione “Alla scoperta del ramo d’oro” che, guarda caso oggi è proprio dedicata ai sogni.

In sintesi ecco alcuni passaggi :

Nelle Ande Peruviane la dimensione del sogno è parte della realtà. La prima cosa la mattina è il racconto dei sogni. Quello che accade nel sogno è importante per la vita. La memoria onirica è collettiva. Nel contesto andino sono molto importanti per cui tutti si ricordano i sogni.
Il confine tra la veglia e il sonno è labile.
Tramite il sogno è possibile superare il trauma della morte. I sogni accompagnano i vivi nel lutto. I sogni sono una comunità di villaggio. Nel sogno si comunica con la montagna. Una visione forte della natura tramite tra i morti e i vivi.
In Occidente questa dimensione si è dimenticata.
I sogni ci aiutano a vivere. A volte durante la veglia siamo addormentati e nel sonno siamo vivi. Occorre tenere aperte le porte tra queste dimensioni.
Il sonno/sogno in Occidente è solo riposo per essere attivi nella veglia.

Il sonno è un momento della notte e quindi di paura.
I sogni sono un fatto sociale da condividere. Ci sono popolazioni amazzoniche che pensano che siamo responsabili delle nostre azioni anche nel sogno.
Noi nel sogno possiamo violare un tabù.

Il sogno rompe la categoria del tempo.
La realtà è il fiore del sogno.
Si può sviluppare la capacità di aumentare la memoria onirica.

Ai tempi ho dedicato un blog ai sogni. Per quanto mi riguarda sono davvero molto importanti e sono convinta che si può imparare a ricordarli e raccontarli. Basta mettere sul comodino un blocco e una penna (per i pigri va bene anche un memo vocale). Appena siamo quasi svegli con un piede ancora nel mondo onirico è bene rimanere nel sogno, catturare l’ultima immagine (prendere il sogno per la coda) e svolgerlo pian piano sequenza dopo sequenza fin dove ricordiamo e annotare o registrare.

Spesso anche rileggendo può capitare di cogliere alcuni nessi che ci erano sfuggiti…

http://tranellidisetaduesolosogni.blogspot.com/2018/01/i-sogni-ci-mostrano-jung.html