
Ormai quasi tutti i miei libri sono di là: nella casa nuova. Oggi ho però trovato un reperto del 1984. È un volumetto di Cesare Marchi edito Rizzoli dal titolo: Impariamo l’italiano.
Come sempre, quando trovo un mio libro, apro a caso per vedere cosa c’è. E ho trovato questa riflessione che ormai appare direi datata… Il capitolo è Scrivere una lettera. Vi si dice che dopo gli esami scolastici difficilmente un adulto prenderà in mano una penna per scrivere alla fidanzata… oggi si telefona, si fa più presto.
In effetti i primi sms appaiono dopo il 1992. E con loro il ritorno della scrittura, non più con la penna, ma digitando su uno schermo.
Chi ha avuto, come me, un amante in quegli anni e perdipiù una persona anche amante della scrittura, sa quanto ha significato poter comunicare a qualsiasi ora del giorno e della notte attraverso un messaggio scritto anziché con una telefonata.
Ho una risposta autografa di Elisabetta Sgarbi che mi rispondeva in merito all’invio di una mia bozza editoriale che aveva come filo conduttore proprio questo nuovo canale comunicativo: gli sms.
Oggi scriviamo sempre e scrivono tutti. Anche chi non conosce le regole grammaticali e sintattiche della nostra bella lingua.
Guardate qualsiasi trasmissione televisiva: c’è sempre qualche libro libretto o libercolo da lanciare. Chi non ha pubblicato un libro oggi è nessuno. E chissenefrega se è un testo auto pubblicato e finito nel dimenticatoio dopo un lasso di tempo brevissimo.
Ho grande rispetto per la nostra bella e difficile lingua italiana. Per questo faccio veramente fatica, e infatti non lo faccio, a seguire chi apre un blog senza nemmeno usare la punteggiatura o facendo errori grossolani.
Lo so. Sono troppo rigida. Ma va bene essere tornati al tempo degli scriba con la tavoletta d’argilla che oggi è un touchscreen… Ma santo cielo! Rispettiamo due regole.
Ecco per chi vuole una spolveratina a due o tre cosine come: dove mettere l’apostrofo o la virgola, qual è il plurale di goccia e grigia, come non confondere congiuntivo e condizionale… consiglio questo libro assai datato, ma utile, per ricordare due o tre cose da sapere prima di impegnarsi a scrivere o pubblicare.
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