
Toglietemi tutto, ma non la colazione… A quest’ora mattutina ci sono io e un tavolo in fondo con cinque persone. L’ambiente è accogliente e c’è di sottofondo una bella musica jazz.
Ho il mio tavolino. Sempre quello. I proprietari sono una coppia giovane amici di miei amici.
Quando ho vissuto per sei anni in un’altra valle c’era un tavolino del bar nella piazza ( a quei tempi avevo un compagno con cui condividevo colazione aperitivi pranzi e cene) c’era un tavolino, dicevo, sempre occupato da uno scrittore. Stava lì tutta la mattina circondato dai suoi fogli e dalle sue penne. Come ci narra la storia del costume è tipico degli scrittori, o perlomeno di molti, scrivere in mezzo alla gente di una caffettiera. Si colgono tante sfumature colori caratteristiche e idee.
Ho saputo che questo scrittore è morto così come è morto ultimamente un altro scrittore della valle che aveva una bella libreria. Nelle sere estive andava in giro con il codazzo della gente a leggere storie del luogo sotto la luce di una lanterna.
Suggestioni.
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