C’erano su ancora tre piccole scatole con scritto: Trasloco. Avevo chiesto all’uomo delle nevi, per favore, se ogni volta che scendeva me ne portava una. Mai fatto. Le ho portate giù io perché lui non c’è così, mentre prendevo il sole sul terrazzo, mi son detta: – Vediamo cosa c’è nelle ultime tre scatole.
Bicchieri blu che neppure ricordavo di avere, calici magnifici e pomposi. Poi, nell’ultima scatola: album fotografici.
Al sole li ho sfogliati. Una cosa, una sola cosa, mi ha colpito delle innumerevoli fotografie che mi ritraevano: il sorriso.
Sorridente con mio marito e la figlia piccola, sorridente in mezzo alla neve, mentre prendevo un aperitivo nell’altro paesino di montagna, sorridente in mezzo ai fiori e alle piazze, sorridente in casa con i capelli scarmigliati sugli occhi. Sorridente arrampicata o sdraiata sugli alberi. Sempre luminosa e sorridente. Di un sorriso aperto, con una luce negli occhi.
Perché, mi sono chiesta, nelle ultime foto degli ultimi tre anni ho perso il sorriso. Dove l’ho perso insieme al gioco, insieme alla giarrettiera rossa che svetta sulla calza nera che inguaina la gamba che esce piegata sotto il lungo cappotto mentre mi arrampico su una grata del castello svizzero? Dove ho perso la luce negli occhi che avevo? Chi me l’ha tolta e perché. Quale mago strega incantesimo maleficio. Dov’è finito il sorriso che splende in tutte quelle innumerevoli fotografie?
Ho deciso di riprendermelo. Voglio nuove istantanee piene di albe e tramonti sorridenti, voglio nuove fotografie di me piena di luce e gioco e intesa. Voglio un nuovo fotografo in grado di farmi sorridere e ridere.
Oppure voglio sorridere da sola e farmi bellissime fotografie con l’autoscatto e il sorriso.
( Seconda immagine da Pinterest )
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