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Attimi

Le milanesi

Sono arrivate “le milanesi” : una si avvicina al bancone del bar, bar finalmente aperto per loro, completamente vestita da fiocco di neve: pantalone bianco e giacchina pelosetta bianca aperta sul davanti per mostrare una improbabile abbronzatura dicembrina. Finalmente un po’ di glamour qui, che se ti vesti un poco bene, ti chiedono se devi scendere in città, come se qui – vista l’altitudine- è apprezzabile solo un abbigliamento da yeti. Io, che amo vestire bene a prescindere, non a caso sono una pernice bianca: specie protetta perché in via d’estinzione. La milanese mi guarda come io la guardo perché siamo simili e apprezzabili. Non a caso il mio meccanico – nonostante il fatto acclarato della mia residenza montagnina da anni, sui miei pneumatici invernali che vado a cambiare ha scritto: la milanese.

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Uomini

Buongiorno piccola


Buongiorno piccola, mi scrive l’uomo macho. A lui, come ad altri, piace scrivere “Buongiorno piccola”.

Fa molto Humphrey Bogart con la sigaretta penzolante dal labbro inferiore e rigorosamente in bianco e nero. Fa molto uomo che procaccia i viveri per la donna cavernicola. Fa molto: Uomo che non deve chiedere mai.


Ci sono uomini che, in questa epoca virtuale digitale con smartphone che ormai non servono più a telefonare: servono a colorare fotografare ritoccare la realtà… ci sono uomini che rimangono sempre in bianco e nero.

Attaccati e replicanti del modello paterno nella società patriarcale: l’uomo lavora, esce la sera con amici e non deve dar conto a nessuno mentre la moglie tiene in ordine la casa, cucina e cura il bilancio familiare.

Sembra incredibile in questo periodo infuocato frantumato ammalato liquido che esistano ancora maschi così. Eppure.


Hanno scatole colme di tovaglie ricamate a mano dalla madre. Hanno scatole piene di ricordi. Non riescono a buttare: vecchi centrini, vecchie fotografie, videocassette, audio cassette, tesserine, astucci per il ricamo, vecchie e logore lenzuola, giacche, papillon, camicie, calze, scarpe…
Sono non solo legati al passato, sono dentro il passato. Lo vivono come se nulla fosse imperiosamente cambiato intorno a loro.

La donna – come nel passato – deve tacere, non dire. Avere un comportamento discreto, non chiedere, non essere. Essere invisibile. Fare ogni cosa sottovoce, in secondo piano, sullo sfondo. In modo che loro, gli uomini in bianco e nero, possano condurre la propria vita agevolmente dall’alto con la lustrascarpe ai piedi.