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Otto marzo

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Nullità #8marzo

Da Pinterest


La donna si chiama Nullità.

É molto magra, si alza all’alba mentre il signore dorme e non calza le ciabatte per non far rumore e svegliarlo. Se ha bisogno di andare in bagno fa tutto piano piano per non turbare il sonno del suo padrone.
La sera va a letto con le galline perché il signore tiene ben saldo in mano il telecomando e non si volta mai a chiedere: – Cosa vuoi vedere? Di leggere un libro nemmeno se ne parla.


Così Nullità prende le sue povere cose e se ne va, silenziosa e zitta, nel suo lettino: si rannicchia in posizione fetale per racimolare un po’ di calore.

L’uomo, il signore ha una pancia enorme in cui navigano alcune asserzioni:

Non voglio obblighi, faccio quello che voglio, faccio quello che desidero: secondo le mie lune e i miei capricci. Ho bisogno dei miei spazi e dei miei tempi. Non voglio il fiato sul collo. Ho i miei problemi. Decido io cosa fare, dove andare, quando andare, cosa mangiare, come passare il tempo, con chi stare. Quando dormire, quando riposare, quando passeggiare.


Il signore non ha empatia, compassione, altruismo, pietà.

É molto furbo e tiene Nullità perché le serve. Le serve per avere una parvenza di compagnia: non per far conversazione, a tavola lui guarda il televisore, Nullità fissa un brutto quadro appeso davanti a sè sul muro. Mangia in silenzio. Non disturba. Mastica adagio.


Durante le passeggiate lui non scambia che poche parole con lei. Si ferma invece a lungo con i passanti, e con gli estranei a parlare di nulla. Gli piace apparire e raccontare fole.


Nullità serve al signore perchè sa fare il ragù e altri piatti che a lui piacciono, sa pulire i pavimenti, sa tenere in ordine la casa e gli fa fare bella figura quando va in giro ( Nullità non è brutta nonostante l’aura malinconica e triste che sempre l’avvolge).

Il Signore non considera il suo corpo. Non la desidera sessualmente, non la prende mai tra le braccia, non la bacia, non l’accarezza.

Quando l’ha conosciuta le diceva che era ” grassetta ” e Nullità pensava: quando sarò magra mi desidererà. Ora che é magra lui la ignora ancor di più. Non le fa mai un complimento, non si accorge se ha un vestito nuovo, un colore nuovo, un pensiero nuovo.

Alla vigilia dell’otto marzo, così come si dà un biscottino al cane, il signore le regala quattro primule prese al negozio più vicino. Questo è quanto.

Questo testo mini storia è del 1997. Ho voluto riproporlo perché non si parla mai abbastanza dell’altro tipo di violenza: quella psicologica. Una violenza subdola, e ugualmente tagliente. Annichilente. Molte donne la subiscono. Silenziosamente. Per questo ho scelto l’immagine di Frida Kahlo con la mascherina. Non è una mascherina per il virus. È una mascherina per stare muta. In tema con : Stai zitta! Articolo pubblicato qualche giorno fa.

È ora che le donne maltrattate non stiano più zitte.