Scrivi una lettera a te stesso a 100 anni.

Carissima pazzerella, sei quindi giunta ai cento. Brava.
Se potessi ti farei vedere i fatti salienti della tua incredibile vita. Sai: qualcuno dice che prima di emettere l’ultimo respiro si vede, come in un film a velocità pazzesca, tutto quello che si è vissuto.
A ritroso. Dai tuoi cento all’indietro. Ai novanta e poi ottanta e settanta… Pare che tu abbia preso alla lettera quello che dicono gli scienziati: che la tarda età inizia ai 75 visto che ti sei sposata a settantaquattro. Per poi risposarti – invece di riposarti – ancora a ottantacinque.
E pensare che non hai abdicato alla moda attuale delle facce di cera. Ai gonfiori inespressivi dei botulini.
Sarà per il tuo spirito pazzerello di bambina mai cresciuta, di voglia di giocare, del desiderio di osare fare provare infrangere regole e steccati… Sarà per questo tuo essere viva che non sei mai morta.
Auguri quindi, carissima centenaria, auguri di vita ancora finché il tuo spirito avrà voglia di gioco nuovo.
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