Insieme ai ragni, ai cadaveri, ai vestiti che mai sapevi, allo sporco annidato, ai nidi di vespe, alle tremila inutili cose… il trasloco all’alba sa anche regalarti sorprese.
Un foglio piegato nel reparto tre del guardaroba. Apri, leggi, ti stupisci.
” Le tue parole hanno la bocca dischiusa e denti bianchissimi; la sensualità adombrata di un corpo svestito in controluce. Hai ragione: c’è un’intimità che sale in questo nostro scambio di parole, qualcosa di fisico nella pur completa a-fisicità dello scriversi senza neppure potersi immaginare. Le tue ultime parole sono fiocchi di neve sciolti e tiepidi, anzi goccioline di sudore che scivolano lungo la pelle con la traiettoria impressa dalla soffice orografia del corpo, parole che raccontano una femminilità densa, istintiva, traboccante. ” Spogliarsi con la benda sugli occhi… ” é un’immagine profondamente erotica, l’essenza dell’Eros oltre la percezione visiva. Lascia dunque srotolare il corpo nel tempo, prendendolo qualche volta tra le dita, per intingervi il colore di un inchiostro, gustarti il perlage di una confidenza, stamparvi il sorriso di un incontro, assecondare il tormento di una pagina da riempire, scrivendola, o il piacere torbido di svuotarla con un unico sorso di lettura.
Lascialo rotolare il tempo. E poi raccontami. Ti aspetto”.
G.
Anno 2009
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