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Psiche


“Così Psiche, senza volerlo, incappò nell’amore di Amore.

Allora, vieppiù infiammata dal desiderio di Cupido, china su di lui, con le labbra schiuse per baciarlo, gli lancia ripetutamente baci forti e ardenti, e teme di svegliarlo”.”


Il cammino di individuazione di Psiche é un processo di plasmazione delle forze uroboriche fino allora prive di forma.

All’inizio, sotto la malia dell’Eros- drago, Psiche vive in uno stato di totale incoscienza; vive nello stadio palustre di Bachofen nel quale il ciclo uroborico si svolge nelle tenebre, non violato da coscienza alcuna, non disturbato né deviato da illuminazione alcuna.


É vita in sé, vita di un’esistenza condotta nella totale oscurità, paradiso di piacere del drago, in cui tutto sfocia sempre di nuovo nel buio dell’inconscio.


L’azione di Psiche ha spezzato definitivamente questo circolo.


Hanno fatto irruzione luce e consapevolezza, e relazione individuale e amore hanno preso il posto del piacere anonimo e dell’oscuro abbraccio della mera istintualità “.


Per chi volesse approfondire: Erich Neumann – Amore e Psiche – Astrolabio

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Perché non serve discutere con un narcisista

Ho già scritto, tempo fa, del narcisista patologico, argomento che mi interessa particolarmente perché in vita ho, purtroppo, avuto a che fare con diversi esseri siffatti.

In questo video mi sembra particolarmente interessante, nella seconda parte, l’esplicazione delle modalità del narcisista covert.

In sintesi riporto alcune cose dette nel video dalla coach sicuramente diretta e tranchant quanto me: non ha paura di dire come stanno le cose in situazioni patologiche senza tanti giri di parole.

Purtroppo occorre provare a stare con persone affette da patologie per capire l’enorme difficoltà fatica che si prova. Anche a uscire da un legame patologico. La realtà è complessa. Inutile tirare sommari giudizi sulle colpe dell’uno o dell’altro. È bene conoscere le dinamiche sottese: in questo caso tra un narcisista e una vittima codipendente. Questo mio articolo vuol essere un contributo per chi vive un rapporto affettivo patologico ( così com’è stato più volte per me ) e non sa come uscirne. Primo: fatevi aiutare. Secondo: approfondite le dinamiche. Terzo: prendete decisioni per stare bene.

Il narcisista covert ha un ciclo molto più neutro, più stabile, più impostato del narcisista overt.

Ha lo stesso fine: la manipolazione.

Ha lo stesso fine: sentirsi un grande uomo.
È molto più subdolo e manipolatorio.

Si veste con l’abitino della vittima continua,

è sempre un problematico: qualsiasi cosa abbia comunque ha un problema e quindi lo vedete come fragile… comunque vada scappate.

Il covert è come una goccia: tin tin tin. Fastidioso quanto una goccia e pericoloso quanto la goccia usata in certe torture.

Non vi chiede mai direttamente cosa vuole, ma comunque vi mette in situazione di farlo.

Non è mai diretto. Il covert ti mette i paletti. Ti fa muovere in uno spazio sempre più ristretto finché non arrivi dove dice lui.

Lui non vuole discussioni, ma ti provocherà dei fatti per cui nasceranno discussioni.

Il covert di per sé non inizierà mai una discussione. Tira la bomba e si gira. Perché è un vigliacco.

Tu gli vai a raccontare: guarda ci sono queste cose che potrebbero essere diverse, ci sono queste cose che mi feriscono, e se gli chiedi come mai lo fa non c’è mai una vera risposta,

è un bugiardo cronico per cui dice piccole bugie, ma le dice tutti i giorni. Vi dice che gli piace la cioccolata fondente e poi mangia quella bianca.

Non continuate a discuterci lasciateli perdere.
Le discussioni con un narcisista sono completamente inutili.

Voi vi rendete conto di avere davanti a voi un narcisista quando, fatta la prima discussione sembra aver capito, fatta la seconda discussione non ha ancora capito, alla terza discussione voi siete ancora lì a raccontare cosa non vi va bene di lui o comunque vi fa male di lui e lui ancora non capisce: lì siete sicuramente davanti a una persona che ha dei problemi sociopatici

Cioè una persona che non vi ascolta.

Quando una problematica non trova soluzione ci sono due motivi o la persona che avete davanti non ha nessuna intenzione di trovare una soluzione o la persona davanti a voi se ne frega delle vostre esigenze.

In ogni caso non fatevi domande perché in ogni caso non sarete mai felici.

La vittima come reagisce?

Si sente frustrata, non capisce. Si chiede cos’è così strano in me che lo fa arrabbiare così tanto?

La vittima è empatica e cerca di fare qualcosa verso l’altro. In realtà voi non avete fatto nulla che non andava bene. Voi in quel momento siete manipolati perché il narcisista in quel momento ha voglia di fare altro piuttosto che stare con voi.

E troverà terreno fertile perché, ancora una volta, gli avete dato adito.

Il narcisista è un bambino che punta i piedi e vuole ciò che vuole nel momento in cui lo vuole.
Si comporta da sedicenne anche se ha cinquant’anni.

L’obiettivo non è la discussione, ma trovare una scusa per andare via.

È colpa vostra che avete discusso con lui. Quindi discutere con un narcisista non ha senso.

Fatevi i fatti vostri, perché lui si farà i fatti suoi. Nel momento in cui litigano con voi è perché hanno bisogno di novità. Di un approvvigionamento nuovo. Attenzioni nuove, donne nuove. Qualsiasi cosa nuova che non sia voi.

L’overt è un leone, il covert è un serpente che piano piano vi chiude e soffoca nelle sue spire.

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Per chi si crede

Per chi si crede vivo, e invece è già morto.

Per chi ha paura di morire, ma non fa niente per vivere.

Per chi crede che vivere sia solo sopravvivere.

Per chi è chiuso nel suo trauma e non sa uscire.

Per chi non accetta di ri-nascere ogni giorno, ora, minuto.

Per chi ripete sempre le stesse dinamiche imprigionato in una ragnatela mortale.

Per chi è statico immobile apatico stanco depresso incapace di voli e gesti nuovi.

Lo choc della psicomagia di Jodorowsky può essere utile. Magari non risolutiva, ma utile. In generale diffido dei guru, anche perché ne ho avuto ai tempi uno che predicava bene e razzolava male, sta di fatto che Jodorowsky mi piace per la sua follia creativa.

Ho letto diversi suoi libri, ho visto alcuni suoi film e video. Rompere gli schemi coriacei comportamentali con un’azione simbolica oscena – cioè fuori dalla scena – è talvolta più curativo di tante ore di indagine psicologica.

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Ombra

Salendo al lago per la mia solita colazione ad un tratto, sul percorso, ho visto la mia OMBRA.

Quindi ho un corpo: non sono eterea. La luce per fare ombra deve incontrare materia non trasparente.

Quindi non sono trasparente. Non sono aria. Esisto. Anche se qui e altrove mi nascondo sotto un nickname. Per tutelarmi. Mi piace essere in incognito ed avere la libertà di osservare e scrivere senza paura di querele o persone che si offendono.

Ho detto tremila volte al mio compagno di non leggermi: per una questione di EQUILIBRIO. Io non leggo lui. Perché non scrive in un blog. Non scrive sui muri, non scrive lettere, biglietti, non scrive nulla. Invece lui, testardamente, mi ha sempre letta.

– Ma lui ti legge?

Mi ha chiesto Paola. Incredula che lui potesse leggere quello che scrivo senza capire. Invece è così: per anni lui ha letto senza veramente capire. Ma questa è un’altra storia.

Ho cercato qualcosa sul tema Ombra. Avendo un debole per Jung, ho cercato sui pochi libri che ho qui in montagna, perché gli altri sono rimasti nella “sua casa” e non li potrò consultare per mesi.

Chi guarda nello specchio dell’acqua vede per prima cosa la propria immagine. Chi va verso se stesso rischia l’incontro con se stesso. Lo specchio non lusinga: mostra fedelmente quel che in lui si riflette, e cioè quel volto che non mostriamo mai al mondo, perché lo veliamo per mezzo della persona, la maschera dell’attore.

Questa è la prima prova di coraggio da affrontare sulla via interiore, una prova che basta a far desistere spaventata, la maggior parte degli uomini.

(…)

Infatti l’incontro con stessi è una delle esperienze più sgradevoli, alle quali si sfugge proiettando tutto ciò che è negativo sul mondo circostante.

Chi è in condizione di vedere la propria Ombra e di sopportarne la conoscenza ha già assolto una piccola parte del compito: ha perlomeno fatto affiorare l’inconscio personale.