Per perdersi in una attività occorre entrare nel flusso creativo. Lì non c’è più tempo e si sta semplicemente persi in ciò che si sta facendo. Questo processo l’ho iniziato a descrivere nei miei articoli: Imparare a disegnare e vedere.
Scrive Carlo Carrà:
So bene da me che solamente in lievi attimi mi è concesso dimenticare me stesso nel lavoro…
Il pittore poeta sente che la sua essenza vera immutabile parte dall’invisibile che gli offre un’immagine dell’eterno reale…
Sento che non sono io nel tempo, ma che è il tempo in me.
Posso anche sapere che codesto arcano dell’arte non mi è dato risolverlo in maniera assoluta, tuttavia mi vien quasi fatto di credere che sto per mettere le mani sulla divinità.
Da: Il quadrante dello spirito – Carlo Carrà
Ecco, io mi perdo quando osservo vedo un albero, un paesaggio e cerco di catturarne l’essenza. Io divento albero e l’albero diventa me. Fuori dal tempo.
In estate sto nel grembo del torrente a disegnare sassi. Posso stare ore io e i sassi con il rumore dell’acqua che scorre. E io mi perdo in questo.
Osservate queste due lettere. Cosa vi dicono? Partiamo dal presupposto che tutto comunica e, quindi, anche il lettering.
Pensateci un attimo guardandole. A cosa mai si riferisce la S e a cosa si riferisce la D.
La risposta è
S = sinistra
D= destra
No, non stiamo facendo scuola guida. Stiamo per intraprendere un interessante viaggio alla scoperta del nostro cervello.
Negli anni 50/60 lo psicobiologo Sperry scoprí la differenza tra gli emisferi cerebrali. La cosa interessante è che l’emisfero destro governa la mano sinistra e l’emisfero sinistro governa la mano destra.
Sarà interessante scoprire quali sono le caratteristiche dei due emisferi e, nel caso delle mie lezioni ( ho tenuto corsi di formazione e aggiornamento sul tema) perché capire come lavora ogni emisfero serve, è utile, per imparare a disegnare.
Non voglio sentire: io non so disegnare, non mi interessa neanche, chi disegna nasce col talento, io faccio i disegnini peggio di mia figlia di tre anni. Come ho già scritto diverse volte: imparare a disegnare significa imparare a vedere.
Volete imparare a vedere?
Bene. Allora seguite i miei articoli che saranno con l’etichetta: Imparare a disegnare e vedere.
Per quanto riguarda il lettering così diverso delle due lettere… Spigolosa dura massiccia scura la S e morbida sinuosa danzante D… è la rappresentazione visiva delle caratteristiche delle funzioni sinistre e delle funzioni destre del nostro cervello.
Ma di questo tratteremo nel prossimo articolo. Intanto prendete un foglio e provate a copiare le due lettere con lo stesso peso spessore colore movimento o durezza. Che differenza provate nel fare la S e nel fare la D?
In Accademia c’erano ore e ore di studi. Ma non della mente. Studio degli occhi, della capacità di osservazione, dell’abilità del saper vedere. Ombre luci linee forme volumi profondità textures.
È esattamente quello che fa un qualsiasi musicista per imparare a suonare uno strumento, o un ballerino per imparare a danzare, o un attore per imparare a recitare. Ore e ore e ore di lavoro serio, apparentemente noioso e inutile.
Ma a che serve copiare solidi tutti i giorni con un carboncino in mano e un foglio bianco? Tre ore con davanti un cubo e una piramide. A che serve? Questo mi chiedevo il primo anno. Poi ho scoperto che serviva a imparare a vedere.
E solo dopo si poteva vedere e disegnare anche il corpo di una modella. E saperla disegnare.
Apprezzo molto qualsiasi artista contemporaneo che sappia disegnare. Anche Picasso sapeva disegnare prima di rompere i canoni.
Non sopporto chi butta colori linee forme come potrebbe tranquillamente fare uno scimpanzé, credendosi “artista”. Anche buttare colori linee e forme abbisogna di senso estetico e della capacità di saper vedere. Come qui:
Ho visto un suo quadro in un film. E subito mi sono ricordata dei suoi colori. Alcune sue opere sono presenti in una raccolta privata che ho avuto il piacere di vedere diverse volte.
Mi è venuto in mente leggendo Eco che scrive d’arte. Perché così lavora la nostra mente:inanellando e saltando da un ricordo all’altro per associazione e sentori.
Eco, nel libro che sto leggendo, è andato a vedere una mostra di Hayez e spiega perché è un pessimo pittore.
“Noi siamo abituati a ritenere opere d’arte quegli oggetti che
a – da un lato ci obbligano a considerare il modo in cui sono fatti
b – ci lasciano inquieti perché non è così pacifico che vogliano dire quello che apparentemente sembrano dire… Polisemia e apertura…
Non vi sto ad annoiare ( per chi vuole approfondire rimando alla lettura di : Sugli specchi e altri saggi – Umberto Eco – Bompiani). Ma, tornando alle opere di Rothko, le tele hanno proprio questo rimandare ad altro che travalica il mero accostamento cromatico. I suoi colori hanno un’apertura e un rimando che esce e si espande in un altrove.
Mira Mirò. Con l’accento – o no – sulla O. Segni scarabocchi asterischi e giocolieri. Segni liberi e pensieri. Strade strette – strette e fini con accenni di colline. Occhi e tuorli gialli e rossi. Gatti e baffi sbuffi e pizzi. Ghirigori senza fine. Tutto naviga – e attraversa – una tela stemperata. Ocra e gesso di lavagna. Nulla è statico e ancorato nel tuo spazio smisurato. Aquiloni e stelle e strisce. Zampe lunghe di vernice. Blu indaco – col rosso – che si espandono di sotto. Un gallo che becchetta, un accenno di civetta. Un rastrello e un ombrellino. Gira il verde in un giardino. Cade l’ombra di un aeroplano sull’accenno di una mano.
” L’arte dovrebbe confortare i disturbati e disturbare i confortati”.
Questa un’altra sua frase aforisma.
È esattamente quello che mi piace di questo artista. Lo sberleffo l’ironia il gioco e l’intelligenza.
Utilizza i muri dove i muri sono barriere facendo squarci di bellezza. Interviene con rapidità dove c’è bisogno di un segno forte, di uno schiaffo geniale alla stupidità umana.
Come a Venezia quando lui e il suo carretto, con i quadri di una Venezia soffocata dalla silhouette enorme di una nave da crociera ( Venice oil ) è stato allontanato da due vigili come un barbone.
Commovente la panchina dove realmente dormiva un barbone che ha trasformato abilmente nella slitta disegnando le renne.
Opera di Bansky per ringraziare il personale medico e paramedico
Al castello di Otranto ho avuto la fortuna di vedere la mostra di Banksy, che avrebbe dovuto terminare una settimana fa, ma la cui chiusura è stata prorogata.
Qualcosa sapevo di questo eccentrico artista, ma non avevo mai approfondito. Quindi vedere alcune sue opere serigrafate mi ha permesso di capire e sapere perché tra tutti i graffitari Banksy sia Banksy. Uno che ha lasciato un segno indelebile nonostante le infinite cancellature e imbrattature dei suoi lavori.
Mappa concettuale in cui si visualizzano le derivazioni delle correnti artistiche di Bansky e le sue molteplici iniziative artistiche performance e azioni politiche
Innanzitutto mi piace il suo apparire e scomparire lasciando tracce che non sono solo murales, ma veri e propri messaggi etici.
Le pie donne sotto un cartello che annuncia i saldi
Non si sa chi sia. Colpisce in molte parti del pianeta con il suo cappuccio nero ed evapora.
Con lui la street art ha assunto dimensioni di gioco satira surrealismo incanto condanna e libertà assoluta.
Anche la blasfemia e la libertà di far acquistare nella casa d’asta Sotheby’s a Londra la sua opera Girl with Red Balloon per 1,042 milioni di sterline per poi fare in modo che l’opera si autodistruggesse sotto lo sguardo incredulo dei presenti. ( Un congegno, azionato sapientemente, ha ridotto in striscioline il lavoro dopo l’acquisto).
L’artista sa disegnare. Ha uno stile inconfondibile e la sua firma è un secchiello di vernice e l’immancabile rullo. Utilizza le pareti delle città come tela e interviene, ad hoc, dove c’è bisogno di una scossa etica. Di uno schiaffo al potere, all’ingiustizia, al consumismo, alla guerra.
Le armi sono fiori
I suoi soggetti sono spesso bambini e topi.
Alcune sue frasi:
Non sono diventato un writer per farmi dire dagli altri cosa dovevo fare.
Tutti gli artisti sono pronti a soffrire per le loro opere. Perché allora sono così pochi quelli che hanno voglia di imparare a disegnare?
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