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Sogno

Se proprio volete

Da Pinterest

Ultimamente sto scrivendo di sogni. Molti mi commentano dicendo che non li ricordano.

Allora: solo se – e sottolineo solo se – desiderate ricordare un sogno agite in questo modo.

I sogni che normalmente si ricordano sono come le uova fresche al mattino. Quindi vi state lentamente svegliando e con una gamba siete ancora nel sogno. Bene: stateci. Non aprite gli occhi. Non accendete la luce. Non muovetevi e riguardate la scena onirica. Cosa state facendo? Con chi siete? Osservate e poi, come srotolando un serpente o una moviola tornate indietro: cos’è successo prima? E prima?

Siete ancora sotto le coperte con una gamba nel sogno e vi state godendo tutte le scene della rappresentazione teatrale. Qualche cosa sfugge. Qualche cosa sfugge sempre quando ricordate un sogno, ma non preoccupatevi. Ci sono degli elementi che proprio non sono logici. Normalmente sono i più interessanti. Non c’è la normale successione spazio temporale degli eventi. Anche questo è normale. Non importa mettere in ordine cronologico. È bene ricordare le scene, i personaggi, gli ambienti e soprattutto l’atmosfera.

Quando avete riacchiappato il sogno per la coda e vi siete rivisti con calma il film potete lentamente aprire gli occhi e appuntarvi su un foglio tutto quello che ricordate. Anche alla rinfusa. Se c’è qualche elemento scena situazione personaggio che “risuona” in modo particolare scrivete la risonanza emotiva.

Ad esempio : la bicicletta mi ha fatto venire in mente mio nonno che arrivava sempre in bicicletta…

A volte anche le parole sono indicative nel sogno. Si nascondono e ci nascondono la realtà sotto sciarade anagrammi zeppe… C’è stato un periodo che sognavo spesso Sgarbi. Perché non tolleravo una persona sgarbata.

Come vedete non è facile addentrarsi nel mondo onirico e lavorarci sopra. Se non vi intetessa inutile perderci tempo. A me ha sempre affascinato. Ho approfondito studiando la psicoanalisi e leggendo molti testi dedicati all’incoscio e al sogno. E ho iniziato da diversi anni ad annotarmi i sogni più significativi. Li ho sempre trovati molto interessanti. Credo che mi diano indicazioni in un linguaggio apparentemente criptico, ma divertente da svelare. E, a volte, utile.

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Sogno

Il veicolo nel sogno

Dal web

” I sogni contengono immagini e connessioni di pensiero che noi non produciamo con intenzione cosciente. Essi nascono spontanei, senza la nostra cooperazione, e costituiscono quindi un’attività psichica sottratta all’arbitrio”.

Opere – Carl Gustav Jung

Ho in mano le chiavi per aprire l’auto, ma non la trovo. Non ricordo dove l’ho parcheggiata. C’è pieno di auto ma non vedo la mia. Pigio il cicalino per vedere se sento il rumore che la fa aprire. Non è dove pensavo fosse. Finalmente avverto che è in un posto e lì mi dirigo.

È la prima volta che sogno di non trovare l’auto. Nei sogni precedenti c’era un veicolo troppo pieno o problemi di peso sulla bicicletta che sbandava.


Il veicolo nel mondo onirico è il mezzo che permette di andare, muoversi, spostarsi. Può indicare come conduco la mia vita.


Non a caso stanotte ho sognato che non trovavo il mezzo di trasporto. Perché sono estremamente confusa rispetto a determinate scelte. Non so bene che fare e dove andare.


La pandemia, di certo, ha influito notevolmente anche a livello inconscio. Dove andare? Che fare? Ed è possibile andare?

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Sogno

I sogni

Immagini fotografiche di Eletta Senso

“I sogni contengono immagini e connessioni di pensiero che noi non produciamo con intenzione cosciente. Essi nascono spontanei, senza la nostra cooperazione, e costituiscono quindi un’attività psichica sottratta all’arbitrio”.

Opere – Carl Gustav Jung

Questo è un sogno che ho fatto tempo fa e che ho scritto subito come detto negli articoli precedenti:

Mi sono svegliata e ho capito.
Mi sono svegliata e ho detto: “Ecco perché si comporta così: lui è ancora innamorato di sua moglie”.

Il sogno me lo aveva svelato.

Lui era impegnato in una recita con lei, la sua ex moglie. C’erano altri attori ma l’inquadratura che attirava la mia attenzione erano le loro braccia che si toccavano e lei aveva braccia morbide. Perché lei era morbida, accogliente, femminile. Perché impastavano il pane e lei era il suo pane. Il suo pane quotidiano.

Lei occupa la sua mente ogni giorno. Per questo io non sono nessuno. Per questo quando io gli parlo lui mi sbadiglia in faccia.
Lui ha in mente solo lei. E, nel sogno, dovevano fare le prove per la recita. Per questo fingevano di abbracciarsi. E io ero fuori dal quadro. E soffrivo a vedere che lui era emozionato e sudava e anche se era una finzione, una recita, lui in realtà la abbracciava perché ancora l’amava.

” I sogni non sono invenzioni intenzionali e volontarie, ma fenomeni naturali che sono proprio ciò che rappresentano“.

“Essi non ingannano, non mentono, non falsificano, non nascondono nulla ma enunciano ingenuamente ciò che essi sono e ciò che essi intendono.
Sono irritanti e ci portano su strade sbagliate unicamente perché non li comprendiamo.
Essi non ricorrono ad artifizi per celarci qualcosa, ma dicono ciò che forma il loro contenuto, nel modo per essi più chiaro possibile.

Possiamo anche capire la ragione per cui sono così strani e difficili. L’esperienza infatti ci mostra che si sforzano sempre di esprimere qualcosa che l’io non sa e non capisce”.

Carl Gustav Jung

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Sogno

Acchiappare un sogno

Come anticipato nei commenti, scrivo alcuni appunti sulla metodologia per riuscire ad acchiappare e ricordare un sogno. Naturalmente è solo la mia esperienza però penso sia utile per chi dice di non ricordare e, magari, vorrebbe.

Per analizzare un sogno é necessario scriverlo subito.
Già scrivendolo ne perdiamo pezzi, già stravolgiamo il ricordo. Il sogno è una bestiolina scattante e fuggitiva, non ama essere presa. Il sogno attinge all’incoscio, non ama superare la soglia.
Molte persone dicono di non sognare, mentre tutti – chi più chi meno – ogni notte sogniamo.
Molte persone non fanno il lavoro di scrittura per pigrizia. Quando ci si sveglia non è certamente agevole prendere blocco e penna per scrivere.

Dipende da cosa desideriamo fare del mondo onirico. Dipende se lo consideriamo importante per il nostro processo d’individuazione o no.


Per me è importante.
Per questo, non sempre ma abbastanza spesso, scrivo il sogno.
É vivo e presente, anche se alcune parti già sfumano.
Dopo aver scritto il testo, scrivo tutto quello che mi viene in mente. Tutto: senza censure.

È importante scrivere di getto e con il materiale onirico ancora caldo.

Non facciamoci influenzare dalla lettura simbolica freudiana… È il nostro sogno: solo noi possiamo trovare agganci relativi al nostro vissuto, normalmente del giorno precedente. A volte basta un frammento di un film che abbiamo visto o una frase ascoltata, un incontro fatto… a far scaturire la scena o le scene oniriche.

Al sogno ho dedicato un blog tempo fa. Ne scriverò ancora perché è una parte davvero importante della nostra vita. Sognare fa bene. Come ha scritto Max nei commenti: possiamo trovarci lontano, lontanissimo come in Africa nel sogno, possiamo volare, incontrare chi desideriamo anche persone defunte, possiamo avere sogni di premonizione. La notte prima del parto di mia cognata l’ho sognata con in braccio un bimbo vestito di azzurro. Così è stato: il giorno dopo è nato il suo primo figlio.

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Sogno

Sogni premonitori

Ermafrodito dormiente

A partire dall’antichità si ritiene che i sogni possano portare notizie da una realtà diversa e, in alcuni casi, anticipare il futuro. I sogni sono enigmatici, occorre interpretare i simboli.

A Artemidoro di Daldi, un autore greco del II secolo d. C., si deve un vero e proprio manuale di ” onirocritica” dal greco ónar – sogno, e kríno – giudico, interpreto.

Nell’epoca moderna l’interpretazione dei sogni è passata al campo della psicoanalisi freudiana. ( L’interpretazione dei sogni – Sigmund Freud 1899 ).

Io ho avuto un sogno anticipatorio e premonitore diversi anni fa.

Ero fidanzata con un uomo separato dalla sua compagna con la quale aveva rotto in modo piuttosto spiacevole: non si vedevano né si parlavano da un anno.

La notte prima dell’evento sognai il mio fidanzato che guidava la sua auto con accanto la sua compagna e, seduto sul sedile posteriore, il figlio.

Il giorno dopo, ricordando questo sogno, gli chiesi se avesse rivisto la sua ex compagna. E lui mi rispose di sì: era accaduto un lieve incidente al figlio mentre giocava a basket e lo avevano accompagnato al pronto soccorso insieme.

Come nel sogno il mio fidanzato guidava la sua auto con accanto la sua ex compagna e il figlio era seduto dietro.

Evento che non si è più ripetuto: i due “non si potevano vedere” perché si erano lasciati in modo veramente burrascoso. Si comunicavano questioni pratiche tramite il ragazzo che a quell’epoca era un diciottenne.

Mi sono sempre chiesta come ho fatto a “vedere” tramite un sogno quello che sarebbe successo la mattina dopo, senza avere alcun indizio per confezionare la scena così : esattamente come è accaduta nella realtà. Misteri della nostra mente che ha potenzialità davvero ancora inesplorate.

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Sogno

A.

Immagine fotografica di Eletta

A volte tornano nei sogni. Non nel senso di desideri: i sogni son desideri, ma nel senso di apparizioni oniriche. Di spazio notturno in cui non siamo noi a decidere chi incontrare.

Stanotte è tornato un mio ex amore. La mia ex anima gemella. Sarà che ieri, per caso, ho letto un articolo sull’anima gemella e il senso nel percorso karmico. C’è chi ci crede, chi no. Il senso era che ha un senso.

Ha un senso, nel nostro percorso karmico, incontrare un’anima gemella perché ci fa lavorare sui nostri irrisolti interni, ci fa fare un balzo nel processo di individuazione.

Questa, più o meno, la sintesi. Sta di fatto che per me è stato così. Incontrare A. in quel determinato periodo ha voluto dire cambiare tutto.

Le nostre strade dopo anni si sono allontanate. Ciascuno ha preso la sua. Era un narcisista patologico e le sue ultime parole sono state: – Sentirai ancora parlare di me.

Io quando chiudo chiudo. Non ho più sentito parlare di lui anche perché non ne ho più voluto sapere e sentire niente. L’unica volta che per caso l’ho visto usciva da messa in una piazza della città dove abita; ero con amici a fare un aperitivo.

Esattamente come nel sogno di stanotte: diceva a un signore: – Poi andiamo a messa.

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Sogno

Il sogno

Immagine fotografica di Eletta

Al mondo onirico ho dedicato, anni fa, un blog. Il sogno può raccontarci molto del nostro reale stato emotivo, più di un’analisi razionale, perché pesca direttamente nell’inconscio.

Stanotte, per esempio, sono comparse tre figure importanti nella mia vita emotiva. Mia madre che pretendeva ancora di direzionarmi e dirigermi. Io, invece, sono andata per la mia strada. Una mia amica, che suppongo affetta da narcisismo, che stava nella mia casa e guardava la scritta su un mio quadro. Discutevamo su come mettere delle sagome di figure femminili: lei preferiva assemblarle vicine tutte con la medesima cornice; io, invece, avrei preferito che ciascuna avesse una cornice differente ( interessante qui il tema della diversità individuale non omologabile ). Poi c’era il mio uomo che mi desiderava sessualmente ma ero preoccupata perché non c’era un cancello che chiudesse l’entrata a proteggere la nostra intimità.

Sto facendo in questi giorni una seria analisi del mio mondo relazionale ed affettivo mettendo il focus sul mio modo di essere. Questo solleva un bel polverone che poi si deposita nei sogni agitando le acque.

Credo che davvero siamo tutti collegati a livello extra sensoriale. Mi è già capitato altre volte di “catturare il pensiero” e, sicuramente sono nel pensiero delle tre persone che ho sognato stanotte, come loro sono nel mio. La rete ha catturato pesciolini.

Per quanto riguarda l’analisi del sogno attiene a talmente tanti ganci personali che non è possibile agirla qui. Non esiste una analisi pre-confezionata del sogno. Non esiste un vocabolario, glossario, dizionario specifico per cui, come scriveva Freud se sogni un ombrello o un obelisco sogni un simbolo fallico. O un serpente…

Esiste l’atmosfera onirica che è comunque emozionale e che solo tu puoi relazionare a ricordi diurni o alla fase precedente il sogno. Consiglio a tutti di scrivere subito il sogno a caldo perché evapora velocemente perdendo pezzi davvero significativi. Consiglio a tutti di scrivere a caldo tutto quello che viene in mente rispetto alle varie scene oniriche, cercando di non dare giudizi. Senza censure e blocchi. Se possibile: il materiale su cui si lavora proviene dall’inconscio e, quindi, fa fatica ad affiorare alla coscienza.

Nel sogno erano sempre presenti gatte. “La mia gattina scappa istintivamente davanti al pericolo” : questa la frase sentita ieri.

Erano presenti anche tre cani piccoli e un uomo che passava con un cavallo al trotto. Come nel sogno precedente ( annotato sul mio blog dedicato ai sogni ): un cavaliere.

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Sogno

Lo smartphone nel sogno #simbolo#sogno


Nei sogni di questo millennio appare un oggetto simbolo che prima non c’era: lo smartphone, il cellulare. Si rompe, lo perdiamo, non lo troviamo.
Quando è presente nei miei sogni significa quasi sempre: problemi di comunicazione.
Non posso, non riesco, non mi è possibile parlare con una persona a cui tengo.
C’è quello che nella teoria della comunicazione si chiama: rumore.
Riuscireste a farvi capire in un vortice di folla che vi risucchia?
Come ho già scritto per me comunicare è davvero fondamentale. Io ora sto comunicando con voi. Nella mia giornata amo comunicare con chi mi sta vicino. Mi piace esternare e dire quello che provo e che sento, quello che desidero o mi manca, quello che mi piace o no. Nel contempo mi piace ascoltare il punto di vista dell’altro. Mi piace conversare. Mettere a confronto punti di vista diversi, sempre nel massimo rispetto.
Quindi se ultimamente mi capita sempre più spesso di sognare che non trovo – o ho perso – il cellulare, e non so come raggiungere una persona per dire, significa che ci sono disturbi comunicativi. Significa che a me manca la possibilità di dire.
Questi sogni normalmente sono ansiogeni.
Teniamo conto che non sono una di quelle donne che continuano a parlare parlare parlare con voci talvolta stridule.
Parlo poco. Ma quando parlo desidero davvero essere ascoltata. Se comunico una cosa per me rilevante, desidero che la persona a cui arriva il messaggio, lo riceva. Lo riceva davvero. Non superficialmente. Cioè lo capisca. E mi risponda.
Se manca risposta, il mio inconscio produce sogni in cui sparisce il mio smartphone. Non lo trovo. Più.
A questo nuovo simbolo onirico, va aggiunto un episodio. Ieri per la prima volta mentre salivo in auto mi è caduto lo smartphone per terra. L’ho raccolto e messo in borsa. Solo a casa mi sono resa conto di una lieve incrinatura che corre nella parte superiore dello schermo come una ferita.
Strano no? Non per me che credo fermamente  a questo principio: ogni cosa che accade ha un senso. La piccola ferita che segna lo schermo del mio cellulare segna – al contempo – una ferita nella comunicazione con il mio partner. 

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Amore Psiche Sogno

E poi

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La cosa strana dei così detti “amori” è che passano.

Si desidera, ci si dispera, si attende, si sta con il pensiero fisso – su lui o lei – per ore giorni mesi settimane; si impiega tutta la nostra energia vitale su quell’unico focus dimenticando, o mettendo in secondo terzo quarto piano tutto il resto e poi…

E poi tutto passa trascolora si muta defluisce si trasforma perde colore e sostanza. Non c’è più nulla. Lui o lei, un giorno, non ci interessano più. Eppure quanta passione c’era.

A volte i fantasmi di un amore tornano nei sogni notturni, prendono sangue e vita un attimo, giocano il loro antico ruolo accanto a noi com’era un tempo. Tutto nel paesaggio onirico sembra immutato finché le prime luci dell’alba cancellano il ricordo versandolo nella lattiginosa materia dell’oblio.

P.s. ” com’è possibile che tu abbia amato così tanto una persona, che tu abbia sofferto così tanto per lei, che tu abbia riso così tanto con lei e che ora tu sia così lontano da lei?”

Da: La regola dell’equilibrio – Gianrico Carofiglio

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Psiche Sogno

Inconscio

Non è questo il luogo in cui lascio spazio al mondo notturno onirico, ma oggi desidero dare una veloce pennellata. Stamattina mi sono svegliata con il lascito immaginifico del sogno: un nero enorme scorpione e l’uomo seduto. Ho scritto – per non lasciarlo evaporare – alcuni veloci appunti di memoria. Quello che ricordavo delle scene.

Vi voglio parlare dell’uomo seduto con le spalle al tavolo. Nel sogno gli dicevo che non era cortese dar le spalle a me e agli altri amici.

Ieri sera mi ero accordata con lui e degli amici per pranzare oggi nel nostro solito ristorante. Tutto era a posto ieri sera prima che scivolassi nel sonno. Eppure il mio inconscio sottolineava, catturando fili invisibili, che l’uomo avrebbe voltato le spalle a noi al tavolo alla compagnia.

Stamattina alle undici l’uomo mi ha telefonato per dirmi che purtroppo stava poco bene e non poteva venire a pranzo. Così a pranzo la sua sedia è rimasta vuota.

Non tutto quello che è diurno è visibile, non tutto quello che è notturno è invisibile.