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Natura

Panorami sensoriali

Uno dei Corsi d’arte che ho tenuto si chiamava: Panorami Sensoriali.

Il libro che sto leggendo sulla tecnica dei Bagni di foresta implica proprio lo stesso concetto dei miei corsi: amplificare la propria capacità sensoriale all’interno di un ambiente, rispondendo in modo acuto e presente a tutti gli stimoli che colpiscono i 5 sensi.

Nella pratica del Forest Bathing ci si immerge con tutti i sensi nell’oceano boschivo. Si sente il fruscio del vento tra le fronde e il cinguettio degli uccelli, si respira l’aria pulita e l’odore della vegetazione, si vede il verde il pulviscolo dei semi vaganti e delle bave di ragni volanti, dove possibile si assaggiano e gustano i frutti.

Come faccio nelle belle giornate è bene sostare nelle cattedrali delle foreste. Fermarsi e abbandonarsi senza più calcolare il tempo. Chiudere gli occhi e respirare oppure vedere – più che guardare – e disegnare un albero per accarezzarne ogni più piccola parte e farne memoria.

Immagini fotografiche di Eletta Senso

Purtroppo per molto tempo non potrò disegnare, ma lo scorso inverno mi è piaciuto, diverse volte, mettermi con un libretto e una penna a disegnare anche in mezzo alla neve. In realtà fare un bagno nella foresta dà benefici in tutte le stagioni, anche se in inverno mancano le preziose vibrazioni date dalle chiome piene di foglie.

L’arte di guarire proviene dalla natura, non dal medico.

Paracelso

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Natura

Meditazione della montagna

Le montagne sono l’emblematica quintessenza di presenza e imperturbabilità costanti.

Le montagne comunicano un senso di sacralità e personificano timore e armonia, asprezza e maestosità.

Nella storia e preistoria dell’umanità hanno svolto un ruolo chiave. Fra i popoli tradizionali erano e sono ancora madre, padre, guardiano, protettore, alleato.

Mentre il sole compie il suo percorso nel cielo, il monte semplicemente sta fermo, ma luce ombra e colori mutano virtualmente ogni momento nella sua adamantina immobilità. Questo ricorda i capolavori di Claude Monet, che ebbe l’idea geniale di disporre una serie di cavalletti e dipingere certi soggetti come si presentavano ogni ora, passando da una tela all’altra mentre il gioco di luci, ombre e colori trasformavano una cattedrale, un fiume o una montagna attirando così l’occhio dell’ osservatore.

https://www.teatroarcimboldiarte.it/monet/

Mentre la luce cambia, la notte segue il giorno e la montagna resta immota, limitandosi a essere se stessa.

Fare la meditazione della montagna, attraverso una serie di visualizzazioni, a trasformarci in una montagna che respira, incrollabili nella nostra immobilità, nella pienezza dell’essere – al di là di parole e pensieri – una presenza centrata, radicata, impassibile.

Da: Dovunque tu vada ci sei già – Jon Kabat – Zinn

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Natura

Floreale

Immagine fotografica di Eletta

I piccoli fiori selvatici hanno una bellezza umile che si esalta nella vicinanza.

Più belli delle austere orchidee o delle romantiche rose coltivate e selezionate.

Così – i fiori selvatici – stanno in perfetta armonia uno accanto all’altro silenti e nobili.

Nulla chiedono. Semplicemente vivono per dare guizzi di colore alle giornate buie – e nettare alle api.

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Giardino, Natura

Salve salvia

La salvia è una pianta che uso molto. Mi piace molto con burro fuso per condire asparagi o la pasta.

Purtroppo questa pianta che ha sopportato la neve si è destata con un fungo che la deturpava: oidio o mal bianco. Non uso prodotti chimici. Sono contrarissima.

Quindi con pazienza l’ho trattata con una soluzione di acqua e bicarbonato. Togliendo e cimando tutte le parti infette.

Questo lavoro ha dato i suoi frutti: ora è sana e rigogliosa. Morale: talvolta occorre tagliare senza remore i rami secchi e poco sani per avere una nuova crescita. Salve sana salvia!

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Natura

Dimmi bosco

Dimmi bosco

il colore del silenzio:

solo sussurri di foglie

e alito di vento.

Dimmi bosco

la tenacia del risveglio

quando s’alza ogni verde

dalle bare di paglia.

Dimmi bosco

la forza dei tuoi tronchi:

il rapimento estatico dei rami

che frugano nel blu.

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Natura

Lavorare stanca

Immagine fotografica di Eletta

Lavorare la terra stanca fisicamente. Ho le gambe doloranti e tutta la stanchezza nel corpo. Su e giù a piantare fiori e verdura. Tutto il pomeriggio nella terra. Profumo di erba che è alta e prepotente e invade tutto. Quasi quasi mi spiace toglierla dove non deve esserci perché la trovo bella con i suoi nastri lucenti e mille fiori.

Lavorare la terra stanca fisicamente ma libera mentalmente. Non ci sono pensieri, la testa è leggera, la scimmia tace. Si sta bene. Sotto il sole improvvisamente forte come se fosse estate.

Ho trovato il profumato basilico, il sedano, le zucchine, i porri e non ricordo più cosa. Avevo preparato uno schema per scrivere cosa piantavo e dove. Invece. Avendo trovato a spizzichi un po’ qua un po’ là: niente schema. Quel che verrà verrà liberamente. Mi accorgerò dai frutti.

È bello piantare un ortaggio e vederlo crescere. Seguirne lo sviluppo. Appaga e ricambia tutto il lavoro e la fatica. Come ogni altra cosa della nostra vita.

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Natura

Spirali

Immagine fotografica di Eletta

Mi sono sempre piaciute le spirali. Esprimono una forza in espansione. Sviluppo. Crescita. Non stasi.

Presto tornerò a vedere le felci che nascono e crescono nel sottobosco. Presto tornerò a vedere il bosco. Presto tornerò a sentire il suo profumo di verde effervescente. Nuovo. Tenero. Vivo.

Mi hanno impressionato le fotografie delle città senza smog. Tutto così nuovamente vivido e presente, come il monte Himalaya.

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/India-cala-l-inquinamento-dopo-30-anni-l-Himalaya-torna-visibile-da-centinai-di-Km-di-distanza-780e18ee-6e9b-416d-abf0-3350ca44ef67.html

Chissà se l’umanità capirà la lezione.

Chissà.

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Luce, Natura

Ultimi scampoli

Immagine fotografica di Eletta

La carezza del sole si allunga ogni giorno e tra poco scalderà la mia casa. Oggi ( 5 febbraio ) si è fermata al ponte. Il caldo di lunedì ha sciolto molta neve e sentieri che erano chiusi sono nuovamente percorribili. Si ricomincia a vedere il prato. Il mio orto dorme sepolto sotto un metro di neve.

6 febbraio: verso le 14 il sole baciava la casa dei miei vicini dirimpettai.

7 febbraio: il sole è arrivato, dopo una lunga assenza, a dare vivacità al divano arancione e ai cuscini viola della mia sala. Sorpresa graditissima. Bello ritrovare la sua calda carezza breve. Venti minuti e poi è scomparso. Ma da oggi ogni giorno la sua carezza diventerà più lunga e si trasformerà in un abbraccio eterno estivo.

Qui le stagioni hanno un senso visibile e denso più che in città. La natura palpita nel ghiaccio e ha fremiti al sole.

Per quanto mi riguarda mi godo gli ultimi scampoli dell’inverno in una serena letargia. Sto acciambellata come un ghiro nella tiepida tana quando non sono in cima.

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Natura

Le foglie

Immagine fotografica di Eletta

Le foglie a terra hanno corpi distesi e muti. Eppure così vibranti per via del pulsare che si scioglie, evapora, trasmuta.

Abbandonato l’abito estivo, con un inesprimibile finezza dello stile: ecco le profondità viola e le trasparenze d’ombra.

Le superfici sfumano tra le rugose nervature. Le piccole macchie prendono vita come pizzi consumati dal tempo.

Le foglie a terra sono un geroglifico policromatico. Dialogano tra sublimi sfumature.

Dal cielo cadute – possiedono la regalità dell’ultimo canto.

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Natura

Passeggiata

Ieri, facendo una passeggiata con altre persone, ho cercato le orchidee selvatiche, che già tre anni fa avevo fotografato.
Le ho trovate un po’ ammaccate dai copiosi giorni di pioggia.

C’erano in fiore anche i cespugli di rododendro e altri centinaia di fiori.

La primavera regala una cornucopia fiorita e profumata. Mi piacciono tutti i fiori, dai più piccoli e umili come il velo da sposa, gli occhi della Madonna ( che qui sono di un blu saturo ), i nontiscordardime e molti altri preziosi gioielli ai più grandi come le margherite e i gigli selvatici.

Oltre ai rododendri c’erano in fiore anche i cespugli di ginestra. Giallo zafferano.

Ricordo il primo anno che eravamo qui: il mio compagno ed io chinati a terra con la macchina fotografica a immortalare la bellezza raccolta delle orchidee selvatiche. Dopo tre anni lui neppure ricordava la loro esistenza e il posto dove trovarle.
Così capita a chi è preda dell’effimero. Tutto è interessante e degno di sguardo finché è nuovo. Poi perde interesse. Invece.

Invece per me ritrovare ri-ammirare, rivedere un fiore che ogni anno rinasce è fonte di gioia rinnovata. Di stupore e ammirazione comunque. Anche se non è la prima volta.


Così com’è stato un istante di meraviglia scoprire un macaone, stranamente statico a terra, sul sentiero che porta al lago ieri mattina.
Bellissima farfalla montana.

Ieri è stato il giorno delle farfalle: ci svolazzavano attorno e si posavano sulle nostre teste, sul mio piede nudo al torrente, sulla schiena.

Oggi scenderó con la mia amica in città. Mi mancheranno i fiori e le farfalle, in cambio avrò un raccolto di confidenze e risate. Un nostro tempo intimo e caldo.

( Immagini fotografiche di Eletta Senso )
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Luoghi Natura

Caramelle e bon bon

Queste caramelle mi sono state regalate da Madre Natura ieri mattina in una passeggiata in silenzio e solitaria.

Era da tempo che non passeggiavo così a lungo godendo di ogni passo. A parte una poiana che volteggiava silenziosa, non c’era nessuno. Solo la pineta che si ridestava dopo il gelo notturno. I prati erano brinati e, con i primi raggi, brillavano come polvere di diamante.

Sono tornata nei luoghi che nel tempo ho battezzato: “Giardino zen” e “Ultima Spiaggia”. Il ruscello è in secca e si poteva attraversarlo, andare sull’altra sponda. Mi sono seduta in una spiaggia nuova.

Poi ho proseguito sperando di trovare le gemme. Ho attraversato il ponticello di legno e, camminando sulla neve ghiacciata e scricchiolante, sono arrivata alla piccola sorgente. Non c’era il tripudio di sculture e colori dell’anno precedente. Ma ho voluto ugualmente vedere.

Il ghiaccio aveva comunque giocato con le sue forme e trasparenze. Imprigionando foglie e pietre in teche cristalline.

Il primo giorno di primavera mi ha regalato questi bon bon da succhiare lentamente con gli occhi. Un piacere estetico sublime.

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Natura

Orto 

In tema con le manifestazioni di ieri: contro il degrado l’uso e l’abuso del nostro ambiente, ho iniziato un bel libro che mi è stato regalato: La virtù dell’orto di Pia Pera. Nomen omen.

Anche fare un orto o un giardino può essere in tema e in forma ecologica. È quello che ho deciso di fare a maggio ( qui in montagna il clima non permette la semina e piantumazione prima, visto che fino all’altra sera nevicava ).

Fare un orto, zappare, concimare, preparare il terreno, mettere e scegliere gli ortaggi, potare, curare, diserbare ( senza pesticidi ), legare, creare una protezione, per poi raccogliere è un fare che trovo estremamente rilassante e dilettevole.

L’altra settimana la mia amica mi ha consigliato dei pomodori in un supermercato. Li ho presi e trovati assolutamente insapori. Sono certa che i pomodori coltivati da me avranno il sapore dei pomodori della mia infanzia, essendo io cresciuta in un orto ( quello che mio padre amorevolmente accudiva ogni giorno, dopo il lavoro, e allo stesso modo mio nonno ).

Sono cresciuta in mezzo a filari di vite, salendo sugli alberi da frutta, cogliendo il profumo degli ortaggi, sgranando piselli e fagioli, gustando fragole ribes lamponi. Inebriandomi del profumo della verdura e della terra.

Come dice all’inizio del libro l’autrice: se hai la luna storta o delle noie basta entrare in un orto e sistemare le piante, togliere le erbacce, legare la pianta dei pomodori, tagliare i rami secchi per cambiare umore. Meglio di una sessione di yoga per rilassarti immediatamente. Perché un orto ti regala un panorama sensoriale che ti assale con i suoi colori e odori e colori. Ti scordi tutte le magagne lavorando. Ti prendi cura delle piante e loro si prendono cura di te. Addenti un frutto e gusti il sapore pieno. La fragola sa di fragola, il pomodoro sa di pomodoro, le erbe aromatiche esalano aromi.

Non vedo l’ora che venga il tempo di mettermi al lavoro: di avere questa isola di gusto e piacere.

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Natura

Ora

Lontano scroscio d’acqua. Lieve scricchiolio di moriture foglie. Piccoli cinguettii di timidi uccelletti.

Il monte austero mi guarda. Il sole è forte.

Macchioline giallo canarino arancioni rosso brunastro.

Ogni tanto – a coppie – le foglie scendono.

Sotto i piedi un tappeto scricchiolante secco.

Le ciel bleu.

Non c’è anima viva.

Ogni cosa giace in armonia.

E io con loro.